La conferenza stampa di De Boer
Consueta conferenza stampa alla vigilia del match contro il Torino per il tecnico dell’ Inter, Frank De Boer, con il tema principale che è quello legato al possibile esonero in caso di risultato negativo contro i granata:
Possibile multa a Medel:
“Se sarà multato lo decide la società. Deve sapere che non è una cosa buona, un giocatore come lui con tanta esperienza ci serve, ma ne parleremo con la società. Dobbiamo aspettare per il ricorso, ma per una partita sicuramente sarà squalificato, non è stata una cosa molto intelligente”.
Sulla panchina di Banega contro l’ Atalanta:
“È una questione di tattica, non devo spiegare a tutti le mie decisioni. Sto bene con lui, ha giocato molto bene, ma abbiamo tanti buoni giocatori in questo momento, ho scelto Brozovic nelle ultime partite, nelle altre si può cambiare, per me non è un problema di giocatori, ma una questione tattica”.
Su Gabigol:
“Gabigol, come ho detto molte volte, deve capire che qui il calcio è diverso, deve accettare questo, non è facile e quando la squadra non sta in un buon momento non è facile per un nuovo giocatore. È un giocatore buono, sta lavorando duramente e si avvicina sempre di più a quello che ho in mente”.
Sul match contro il Torino:
“Voglio vedere una squadra che sta molto unita e che giochi come noi vogliamo. Questo è molto importante per me. L’11 che giocherà non è importante, conta vedere una squadra con una sola idea: vincere, rispettando la filosofia di gioco, tutti con la stessa idea. Se facciamo così sarà un passo avanti”.
Avversari sempre sulla prima palla:
“Con l’Atalanta primo tempo molto brutto, non possiamo giocare più così. Dobbiamo capire che quando subiamo gol all’inizio questo ci dà problemi a livello mentale. Dobbiamo essere noi a segnare il primo gol. Ieri abbiamo parlato con i giocatori, abbiamo compreso le cose importanti per la squadra, che non si possono subire troppi gol. Questo sarà molto importante per la squadra”.
Con il Southampton brutto primo tempo:
“Con la palla non molto bene in quell’occasione, senza palla invece sì. Ho visto disciplina in 90 minuti, come con la Juventus. È una squadra molto forte il Southampton, si è pensato di stare più compatti nel primo tempo. Poi dopo il gol sono cambiate le cose”.
L’ importanza della pre season:
“Con una preseason di cinque/sei settimane per preparare il campionato puoi comprendere le difficoltà della squadra, ora invece le incontri a campionato in corso. Con il campionato in corso si sono coperti punti deboli da migliorare, questo è difficile, non abbiamo avuto tante amichevoli, questa è la parte più difficile, questi problemi si incontrano nel precampionato. Si possono anche risolvere prima dell’inizio del campionato, l’Inter ha voluto cambiare approccio, dominare delle partite, proporre calcio offensivo, ma ci vuole tempo. Man mano si può anche scoprire come sono i giocatori in realtà, magari io iniziavo con l’idea di questo giocatore molto bravo dal punto di vista difensivo, poi però si può cambiare opinione, fa parte del lavoro. Man mano si può scoprire la rosa perfetta per mettere in atto questa filosofia. Ora bisogna procedere di passo in passo e poi i pezzetti del puzzle andranno nel posto giusto. Gli ostacoli vanno superati, ovvio a campionato in corso è difficile. Abbiamo avuto solo due amichevoli e poi abbiamo 29 giocatori in rosa, alcuni sono delusi perché sono abituati a giocare, è difficile questa situazione, ci vuole tempo. Io ho accetto questa situazione all’inizio. Suning e dirigenza lo sapevano. Non è che questi problemi cambieranno da una settimana all’altra, un altro allenatore avrebbe la stessa esperienza, la situazione è questa. Noi speriamo di poter migliorare, ma anche che il Suning creda in questo progetto”.
Qualcosa che non rifarebbe:
“Ho sempre la stessa filosofia. Abbiamo dimostrato che in molte partite abbiamo giocato come vogliamo, a anche se non per tutti i 90 minuti. Ma contro Bologna, Juventus, Cagliari ho visto l’Inter che voglio vedere sempre. Ovviamente dobbiamo cambiare, in questo momento non possiamo permetterci errori. È questione di tempo. Con 20 nuovi giocatori non è stato facile, molti sono delusi perché non giocano e non è facile, solo in 11 si gioca. Contiamo tutti, ma solo in 11 si scende in campo. È così”.
Protetto dalla società:
“Sì, i dirigenti stanno sempre qui, parliamo sempre delle cose in campo e fuori dal campo. Mi sento in un ambiente buono. Loro hanno le loro opinioni, io le mie, quindi per me non è un problema. Sento la fiducia della società, del Suning e questo è molto importante ora, non solo per me, ma anche per la squadra che crede in questo progetto”.
Situazione difficile e voglia di rivincita:
“È sempre così, sono un po’ stanco di parlare di questa cosa. Per me non serve, sono importanti i giocatori, la squadra, mi interessa come possiamo cambiare. È un momento difficile per me, l’Inter, la squadra. Con la società, la squadra, lo staff tecnico dobbiamo stare uniti per cambiare questa situazione. È solo questione di tempo, possiamo cambiare. Lo so che è molto difficile, nel calcio non hai molto tempo, è così, ma io posso solo essere molto concentrato per il match con il Torino”.