Il dopo De Boer? Ecco le soluzioni preparate, ma l’ultima parola spetta a Suning
Zanetti, Gardini e Ausilio hanno preparato le varie opzioni per il dopo De Boer, Suning dovrà dare l’ultima parola. Il rebus relativo alla panchina dell’Inter dovrebbe sciogliersi entro 72 ore, visto che venerdì è previsto un fondamentale Cda.
Le strade sono tre: traghettatore, tecnico italiano solido con contratto di un anno e mezzo, oppure scelta di rottura, con un nome di peso e un nuovo progetto a lunga scadenza.
Traghettatore:
A livello di traghettatori, resta forte la candidatura di Andrea Mandorlini, interista doc e parecchio amato dal popolo nerazzurro. Una scelta simile confermerebbe la seria possibilità di un approdo in Pinetina di un big della panchina a partire dal prossimo luglio: gira per esempio da tempo il nome di Diego Simeone. Di certo, a Mandorlini andrebbe garantito un appoggio molto forte da parte della società, proprio per evitare cali di tensione all’interno del gruppo. L’altro nome spendibile è Edy Reja.
Tecnico italiano solido:
I maggiori candidati sono Stefano Pioli e Francesco Guidolin, quest’ultimo maestro di tattica e uomo di esperienza, sulla carta forse il migliore per caratteristiche generali. Pioli, in ogni modo, garantisce a sua volta grande affidabilità. All’Inter serve infatti un normalizzatore, un tecnico capace di navigare nelle complicate acque in cui si trova.
Nome di peso:
Da tenere in alta considerazione Leonardo, l’ultimo allenatore a vincere un trofeo sulla panchina dell’Inter. Il brasiliano firmò infatti la Coppa Italia 2011 e sempre in quell’anno sfiorò pure lo scudetto.
C’è poi Laurent Blanc, reduce da tre anni e altrettanti scudetti alla guida del PSG. Emergono intanto altri due nomi piuttosto affascinanti: Tata Martino e Marcelo Bielsa, entrambi argentini.
Infine c’è Marco Silva, vero e proprio outsider, il cui curriculum è da tempo sul tavolo di Ausilio. Erede di Mourinho dicono in Portogallo.