Il caso Icardi finisce in Procura
Il caso relativo alla querelle tra il capitano dell’ Inter, Mauro Icardi, ed il cuore del tifo nerazzurro, La Curva Nord, finisce sul tavolo della Procura Figc. In particolar modo sotto la lente d’ ingrandimento le frasi contenute nella biografia del centravanti argentino relative al post partita di Sassuolo-Inter e alla frase dei cento criminali da mandare sotto la Curva. La procura federale ha acquisito il libro e aperto un’ istruttoria. Il giocatore, comunque, al massimo, rischia un’ ammenda, mentre non dovrebbe esserci un rischio squalifica.
La parte incriminata
La parte incriminata e finita sotto indagine contenente nel libro è la seguente:
“Mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo. Peccato che un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’ istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: ‘Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti’. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo.
Nello spogliatoio vengo acclamato come un idolo… I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: “Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’ Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”.