De Boer ringrazia i tifosi
Abbiamo raccolto le sensazioni di Frank De Boer attraverso chi gli sta vicino, ripercorrendo la sua breve, ma intensa, avventura meneghina. L’ex allenatore dell’Inter è riuscito a cogliere aspetti positivi anche da un’esperienza così dura, accrescendo il proprio bagaglio culturale e facendo i conti con il calcio italiano, completamente diverso da quello olandese. Porterà nel cuore i tifosi dell’ Inter, da cui è rimasto piacevolmente colpito e che lo hanno sempre sostenuto.
Cosa non ha funzionato – L’ex tecnico dell’Ajax sembrerebbe avere le idee chiare su cosa non ha funzionato. Anzitutto la nuova proprietà, che ha sì comprato il club ma non si è ancora ramificata al suo interno dal punto di vista gestionale.
Fonti vicine a Inter Dipendenza rivelano che i primi 23 mesi di Suning avrebbero dovuto essere di studio, per poi entrare in pianta stabile dal prossimo anno con i propri fiduciari. Non a caso molti degli uomini attualmente in società hanno il contratto in scadenza il prossimo anno (vedi Ausilio e Gardini). Anche Mancini, se fosse rimasto, sarebbe stato oggetto di valutazione. Il problema si è creato nel momento in cui Suning ha dato mandato a Thohir di gestire la società ma, vista la lontananza dell’indonesiano, la gestione sarebbe di fatto finita nelle mani degli “italiani”, vicinissimi all’ex Presidente Moratti.
Fallimento dovuto all’incertezza societaria – Il fallimento di De Boer sarebbe figlio dell’incertezza societaria in cui versa il club, con correnti quotidianamente in contrasto. De Boer avrebbe confidato come sia essenziale, anzitutto, risolvere tale incertezza, che finirebbe per travolgere ogni allenatore che da qui a breve andrà a sedersi sulla panchina dell’Inter. Altro problema riscontrato dall’olandese la difficoltà di gestione di un gruppo formato da molti calciatori che dovevano essere ceduti la scorsa estate ma che poi, alla fine, sono rimasti per assenza di offerte.
Nulla da rimproverare ai ragazzi – Il tecnico olandese non avrebbe nulla da rimproverare ai giocatori, finiti in un tritacarne societario che ha inevitabilmente creato problemi all’interno del gruppo.
Gabigol e la sua gestione – De Boer, e le continue esclusioni lo dimostrano, non ha ritenuto Gabigol pronto agli standard fisici e tattici della Serie A. Secondo l’ex Ajax, stando a quanto ci è stato riferito, il verdeoro in questo momento farebbe fatica a fare la differenza persino in Primavera. La decisione di non schierarlo sarebbe stata nient’altro che un tentativo estremo di non esporre il ragazzo al giudizio critico di San Siro, per consentirgli di adattarsi gradualmente al nostro calcio.
di Enzo Margiotta