Dopo l’addio a Frank De Boer la società si divide sul sostituto. Suning affascinata dal profilo internazionale, mentre Ausilio e Gardini spingono per Pioli
L’anima italiana della dirigenza, con Ausilio e Gardini hanno già scelto Stefano Pioli. Ma Suning pare essere affascinata da alcuni profili internazionali.
Società divisa tra Pioli e il profilo internazionale
Il 51enne parmense, Stefano Pioli, ha intanto messo nero su bianco con i due dirigenti italiani (accordo trovato sulla base di un anno e mezzo di contratto) e fra venerdì e sabato sarà a Milano per farsi conoscere di persona da Ren Jun e Steven Zhang, rispettivamente braccio operativo di Suning e figlio di Zhang Jindong, numero uno di Suning.
Pioli, va detto, è ancora legato alla Lazio (fino a giugno 2017), ma naturalmente attende il via libero di Suning prima di andare a discutere la risoluzione con il patron Lotito. Occhio però, alla proprietà cinese, che sta appunto sbarcando in Italia.
In Cina subiscono il fascino dei nomi di calibro internazionale e nelle ultime ore è salita non poco la candidatura di Guus Hiddink, pare anche su consiglio di Kia Joorabchian, agente molto vicino alla famiglia Zhang.
Di sicuro, se alla fine prevalesse la pista estera, saremmo in presenza di un atto di chiara sfiducia nei confronti dell’anima italiana del club, ovvero dei dirigenti che quotidianamente sono sul campo, che più di tutti hanno il polso della situazione e che già ad agosto, avevano avvisato Thohir e la proprietà delle insidie nascoste dietro alla scelta di De Boer, sia dal punto di vista tecnico sia sotto il profilo dell’adattabilità dell’olandese alla filosofia e alle pressioni del nostro calcio.
Infine la Gazzetta dello Sport, sottolinea come il nome di Stefano Pioli, troverebbe d’accordo lo spogliatoio nerazzurro, che in larga parte spinge per avere l’ex tecnico della Lazio, alla loro guida.