Chi è Marcelino
Chi chiedeva un sergente di ferro per far rigare dritta questa Inter sarà accontentato, la proprietà cinese del club nerazzurro ha scelto Marcelino Garcìa Toral per ripartire, sarà il cinquantunenne tecnico spagnolo a rilevare l’eredità lasciata da De Boer, un vero Hombre Vertical che potete esserne certi porterà ancor prima dei risultati rigore e serietà nello spogliatoio rovente della Pinetina.
Tante caratteristiche associano Marcelino a Luis Enrique, come l’allenatore del Barcellona il prossimo timoniere nerazzurro è asturiano e tifoso dello Sporting Gijòn, i due però sono agli opposti per quel che riguarda l’aspetto tecnico, per Marcelino il tiki taka è il modo di far calcio più lontano esistente dalle sue idee. L’ex Villareal è un integralista, ama il suo 4-4-2 che trasforma in un vero e proprio 4-2-4 quando attacca, tutto quello che si fa in partita è frutto di ciò che si è studiato in allenamento, allenamenti fatti di continue ripetizioni ed esercitazioni tattiche infinite, questo perchè ogni giocatore che va in campo deve sapere perfettamente ciò che deve fare.
Per Marcelino subentrare a stagione in corso non sarebbe una novità, ogni volta che l’ha fatto ha ottenuto il risultato prefissato, la salvezza col Racing Santander nel 2011 e la promozione col Villareal nel 2013. L’idea di bel gioco di Marcelino va in contrasto con quella della maggior parte degli addetti ai lavori, fare un bel calcio per l’ asturiano significa non far tirar mai in porta l’avversario, significa avere due linee vicinissime, aumentare i ritmi in maniera vertiginosa dalla metà campo in poi, avere movimenti opposti delle due punte per disorientare le difese avversarie, due punte fisse da cui non si può prescindere. Marcelino è dichiaratamente un maniaco del controllo, deve avere l’ultima e decisiva parola su tutto ciò che riguarda la sua squadra, area tecnica, dirigenziale ed anche medica. Fa controllare il peso dei suoi giocatori a giorni alterni e li sottopone a dieta ferrea, pretende da loro la massima professionalità oltre che una resistenza allo sforzo notevole, esemplare in tal senso l’esempio di Bailly, fatto giocare per 15 minuti in un occasione con una lussazione alla spalla, per necessità, e non degnato di uno sguardo alla sua uscita dal campo. Com’è noto la sua miglior esperienza professionale è stata al Villareal che in tre anni e mezzo ha portato dalla Segunda Division alla Champions League. esperienza interrottasi bruscamente lo scorso agosto dopo una discussa ultima gara della stagione precedente persa contro lo Sporting Gijòn ed una litigata col capitano Musacchio.
Di allenatori simili a Marcelino all’Inter ce nè stato solamente uno, anch’egli definito Hombre Vertical, l’argentino Hector Cuper, per trovare un esempio attuale invece le metodologie del prossimo mister nerazzurro ricordano molto quelle di Antonio Conte. Inutile dire che un sergente di ferro come Marcelino in quanto tale per aver fortuna all’Inter deve avere spalle coperte ed autorità per imporsi ad uno spogliatoio pieno di gruppetti e cani sciolti, insomma tutto ciò che è mancato a Frank De Boer, i fatti diranno se in tal senso la società dell’Inter avrà fatto tesoro dell’ultima infelice esperienza o meno.