Editoriale sulla vittoria dell’Inter con il Crotone
Cari lettori, pubblichiamo oggi un editoriale sulla tanto agognata vittoria dell’Inter sul Crotone. Ci sono voluti 84 minuti per buttare giù la resistenza di un muro tutt’altro che invalicabile, con un Crotone che molto ha concesso ai nerazzurri, per niente bravi a rendersi pericolosi e a concretizzare. È la vittoria di Stefano Vecchi, non della società, tantomeno dei tifosi. È la vittoria del traghettatore, che è arrivato in punta di piedi e si è messo a disposizione di un ambiente malato. In pochi giorni ha creato una parvenza di gruppo, cosa che non si vedeva da un po’ di tempo, soprattutto con le gestioni Mancini e De Boer (per il buon Frank c’è però più di una giustificazione). Un tecnico umile, che si è calato bene nel suo ruolo e ha portato alla vittoria un insieme di giocatori svogliati, demotivati e senza attributi.
Ora che Vecchi torna ad accomodarsi sulla panchina della Primavera, serve cambiare marcia. Già, perché Pioli, al suo arrivo, troverà comunque una miriade di problemi da risolvere, e dovrà essere aiutato dalla squadra, quella squadra composta da giocatori considerati campioni, che, finora, hanno dimostrato di esserlo solo nel portafogli. La sosta servirà a compattare e a dare una minima idea di gioco alla squadra, senza scordare che dopo le Nazionali arriva un lanciatissimo Milan, che proprio non vuole saperne di ridurre gli 8 punti di vantaggio. Starà a coloro che scenderanno in campo dimostrare che qualcosa è cambiato, e che l’Inter è davvero una squadra competitiva, seconda solo alla Juve.
A poco serve trovare un capro espiatorio tra società, dirigenza italiana o cinese, staff o allenatori: in questi giorni, a suon di indecisioni, ci hanno stordito talmente tanto che non sappiamo nemmeno a chi dare la colpa del clima d’imbarazzo che si è creato in questi giorni, con un casting di allenatori degno delle migliori edizioni di X Factor. L’Inter, o meglio, i suoi tifosi vogliono mettersi alle spalle questa brutta pagina di storia della squadra, che certo non meritava questa situazione da circo. Ci tocca sperare in un Pioli in forma smagliante, in un filotto di vittorie che ci porti ai vertici della classifica, almeno a ridosso della zona Europa entro Natale. Perché nulla è compromesso, i distacchi sono recuperabili. E se gli scudetti non si vincono a Novembre, lo stesso si può dire se si pensa a un’intera stagione, che non può essere buttata dopo 12 giornate. Meno mugugni e più risultati, e soprattutto meno depressi e più grinta. La stampa ci mangia di traverso se contribuiamo a farci del male. Non permettiamo ai vari Caressa, Mauro, Zazzaroni e compagnia sproloquiante di continuare a deriderci. #AMATELA, sempre.