Geoffrey Kondogbia non sembrerebbe far più parte del progetto Inter.
Con l’arrivo di Mister Pioli, che nelle sue passate stagioni ha quasi sempre giocato con il 4-2-3-1, il giocatore transalpino potrebbe trovarsi con le valigie in mano, data la forte concorrenza in quel ruolo con i vari Medel, Brozovic, Banega, João Mário che si contenderanno una maglia da titolare, con Felipe Melo e Gnoukouri che durante questo inizio un po’ travagliato di stagione, sono stati preferiti più volte a Kondogbia dallo stesso De Boer.
Il giocatore dal canto suo, avrebbe dichiarato a L’Equipe 21 (Tv francese) del suo malcontento con la maglia nerazzurra, definendo il suo periodo “uno dei più duri della sua carriera”parlando anche di una possibile cessione nel caso le cose non dovessero cambiare. Ed è proprio per questo motivo che Geoffrey si sta guardando intorno, e puntualmente le sirene di mercato per il francese non mancano.
Tante pretendenti tra Inghilterra e Francia
Prima con il Liverpool, che secondo il Daily Star, sarebbe pronto a chiedere un prestito, ma che forse l’Inter non ascolterà, data la cifra molto grossa sborsata per nazionale francese, a meno dell’inserimento di un obbligo di riscatto.
Il Chelsea di Antonio Conte secondo tabloid inglesi, avrebbe individuato in Kondogbia l’alternativa giusta a Cesc Fabregas e John Obi Mikel, messi sul mercato dall’ex CT della Nazionale Italiana, ed è proprio per questo che non si esclude un’offensiva da parte dei Blues nel mercato invernale.
Infine l’Olympique Marsiglia di una vecchia conoscenza del campionato italiano, Rudi Garcia, avrebbe pronta un’offerta di 40 mln per il giocatore. Secondo SportMediaset, il mediano nato a Nemours, sarebbe difatti un regalo da parte della nuova proprietà francese verso il nuovo allenatore, con l’Inter che con molte probabilità non si opporrebbe ad eventuale cessione.
Gennaio è lontano, le cose possono cambiare, ma sta di fatto che Kondogbia non ha inciso come tifosi e società speravano al momento del suo acquisto, ma il mercato è strano e niente è deciso.
di Francesco Tupputi