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Simeone e il sogno Inter, il contatto è andato (Più o meno) così

Indice dei contenuti

1 Un incontro inatteso…in sogno!!1.1 Non fare il Crisantemi della situazione. 1.2 Però il sottomarino giallo è dei Beatles1.2.1 Anche perché l’Inter ha appena preso Pioli1.2.2 Segui Ligabue? Un incontro inatteso…in sogno!!

Durante il pisolino pomeridiano, a 31 anni si può esser più vecchi di quanto si possa pensare, ho sognato una possibile telefonata con Diego Pablo Simeone (certo, sognare Scarlett Johansson vestita da Vedova Nera negli Avengers sarebbe stato meglio, ma l’Inter è una malattia che non va più via). Vi riporto , quindi, quanto ci siamo detti io e il Cholo. Uè, Mattè (non chiedetemi perché mi abbia salutato in napoletano, forse si ricorda che i miei nonni sono originari di lì). Ciao, carissimo. Come stai? Non mi lamento. Anzi, mi lamento. Dimmi, che succede: s’è rotto Griezmann? Aspetta che mi tocco. No, non s’è rotto Antonie.

Non fare il Crisantemi della situazione.

Scusa Diego, ma conosci il calciatore della Longobarda che porta rogna? Sì, perché? No, era per sapere. Mi sorprendi ogni volta. Non mi interrompere. Certo, Cholo, Dimmi. No, cioè: io adesso non posso più manco venire in Italia per farmi gli affari miei che tutti mi dicono: Firmi con l’Inter? Eh, ma Diego, il giornalismo italiano è così: tende a riempire pagine su pagine, possibilmente con il nulla. Ma sei in Italia? Ma sei l’unico pirla (io e Simeone abbiamo un rapporto intimo, che credete) che non lo sa? No, Diego. Sono a casa in malattia ‘sta settimana. Ieri sera non hai aperto internet? No, ho guardato un concerto di Gigi D’Alessio per Tv. Stai proprio male. Eh, te l’ho detto. Cercavo una reunion dei Pink Floyd ma ci sono più possibilità che mi fidanzi…

Comunque. Dicevi? No, niente dicevo che ogni tre per due mi chiamano in causa: arrivo all’aeroporto, che mannaggia la miseria avevo pure l’aereo in ritardo, ho fatto un viaggio con un bambino che continuava a cantare le canzoni di Justin Bieber… Oh mi dispiace. T’ho detto di non interrompermi. Eh, vabbè, ma come sei nervoso… Vorrei vedere te. Arrivo in Italia ed ecco subito foto, titoli, status di Facebook, telegrammi, bolle pontefice dove praticamente son diventato allenatore dell’Inter a novembre. E ho ancora una stagione con l’Atletico, che in Lega c’ho quel sottomarino giallo… Quello dei Beatles, Pablo? Teo hai bevuto? No, non ancora.

Però il sottomarino giallo è dei Beatles

Non è quello, cavoli (non si può tradurre parola per parola quanto detto dal Cholo in quest’occasione, violerebbe almeno 6, 7 leggi). Ok. Ma secondo te firmo con l’Inter in piena stagione, dove in campionato mi precede pure il Villareal e in Coppa dei Campioni devo ancora andare a Monaco di Baviera col Carletto incazzato per l’1-0 dell’andata… Bella partita, comunque, al Vicente Calderón. Lo so. Però quello ‘mo mi tartassa su WhatsApp che manco Renzi con la Fiamingo. Ah, hai saputo pure tu? A me l’Italia piace, seguo. E comunque, no, non firmo con l’Inter.

Anche perché l’Inter ha appena preso Pioli

Appunto. Io sono in Italia per altro. Ah, sì? Vai a trovare tuo figlio? No, tanto non gioca. Vabbè, ma almeno un pezzo di focaccia insieme potete mangiarlo. Sì, in effetti, magari gli mando un WhatsApp, ma poi mi fa una testa tanta con quel Pavoletti che gli ruba la maglia da titolare… Magari ti accompagno. Sarebbe carino. Dai fico. Ma dicevi: perché sei in Italia? Per andare a vedere un concerto di Luciano Ligabue.

Segui Ligabue?

No, ma voglio farmi vedere a un suo concerto, così poi leggo il titolo: Simeone dal Liga per caricarsi a diventare allenatore dell’Inter. Pablo… Dimmi Teo… Ma proprio il Liga? Almeno mi insegna ad urlare contro il cielo. Che cosa?�Che non divento il nuovo allenatore dell’Inter. La mia gatta mi ha svegliato, perché reclamava l’ennesima razione di crocchette al salmone norvegese, e la telefonata si è interrotta. Vi aggiornerò, però, se il Cholo mi telefonerà ancora. D’altronde abbiamo ancora un pezzo di focaccia in sospeso.

Matteo Gardelli