Inter, come scalare la classifica? Vincendo il Derby si pensa seriamente al terzo posto

Battiamo i rossoneri e inizia la rimonta

Se Lapadula non avesse segnato di tacco a Palermo, oggi staremmo a dire che il terzo posto dista solo 2 partite, e la rimonta apparirebbe più semplice, ma il calcio come è noto a tutti non si basa sui “se” o sui “poteva succedere”.

Ad oggi la squadra nerazzurra ha la possibilità di accorciare a 5 punti le lunghezze dal Milan se fa suo il derby, anche se l’insidia maggiore per il terzo posto è rappresentata sempre dal Napoli che dista 6 punti. Ma la storia difficilmente cambia scenario e salvo eventi sporadici i valori delle rose alla distanza vengono quasi sempre fuori. Al di là degli oggettivi errori da parte della squadra e dell’ex allenatore De Boer sicuramente la fortuna si tiene ben lontana dalle parti di San Siro, ma la fortuna aiuta gli audaci ed allora è il momento di conquistarci tutto, punti, tifosi e perchè no, la buona sorte.

Perché crederci è un obbligo

E’ il messaggio che Stefano Pioli dal giorno del suo insediamento sta cercando di far entrare nella testa dei giocatori, che per ammissione del suo uomo più rappresentativo Capitan Icardi molla la presa alle prime difficoltà. Eppure il mister è abituato alle rimonte, basti pensare alla sua Lazio di appena 2 anni fa che centrò un insperato piazzamento in Champions dopo una striscia positiva di ben 8 vittorie consecutive che lasciò tutti di stucco, e dove, non dimentichiamoci aveva uno svantaggio dalla terza ben oltre gli 8 punti che dividono adesso l’Inter dal terzo posto. Ma altri esempi abbastanza recenti senza fare immersioni nel passato di lunga data sono il Milan di Balotelli che arriva a gennaio e svolta clamorosamente la stagione portando il Milan al terzo posto ed anche qui come la Lazio di due anni fa, lontana di 10 punti a gennaio dalla zona Champions.

Credo basti questo per far capire che all’Inter è vietata la parola “ormai è andato”, la mentalità cinese per fortuna mira sempre al massimo senza arrendersi mai. Rimontare è un dovere, un obbligo, ma anche quello che si aspettano milioni di tifosi interisti, che da troppo tempo non ascoltano più le note della competizione più importante.