Quando il Derby diventa una questione di famiglia
Figlio nerazzurro, papà rossonero, che dramma!Sei sul treno diretto a Genova – no, non sto andando a mangiare un pezzo di focaccia insieme a Simeone, nè una buridda insieme alla Scarlett perché, credo, la Scarlett manco sa dell’esistenza mia e della buridda – sei sul treno diretto a Genova, dicevo, per andare a “sgrattugiarti i maroni” ad uno dei tanti corsi di aggiornamento quando ti vibra il telefono. E’ la tipa a cui hai offerto da bere sabato sera? No, anche lei manco sa (più) che esisti. E’ il tuo capo che ti concede quei dieci giorni di ferie per scendere a Napoli dai parenti a Natale? No, se mai dovesse chiamarti è per dirti che a Natale, ma pure a Capodanno già che ci siamo, sei reperibile di cronaca nera.E’ tuo padre. Il dramma di avere un padre milanista, che non si rassegna al tempo che corre e resta quindi un inguaribile bambinone, è che la settimana del derby la vive male. La vive peggio di te. E cerca un pretesto per litigare.Telefonate da DerbyPapà: Dove sei?Io: Sul treno, papà. ‘Sto a Pavia.Papà: Dove vai?Io: A Genova, papà.Papà: Perché?Io: A un corso di aggiornamento.Papà: Sei incazzato?Io: No, papà.Papà: Sicuro?Io: Papà, cosa vuoi?Papà: No, non so sei hai saputo… S’è rotto Romagnoli.Io: Sì, ho letto qualcosa ieri sera. Ma tanto il derby è già vostro. Ormai siete la squadra del momento: vincerete in scioltezza il derby, poi dominerete il campionato, Abate sarà il pallone d’oro e poi, l’anno prossimo, con i miliardi dei cinesi, vincerete la Champions. Papà: Vaffanculo.Io: Che modi, papà. Anzi. Vi daranno la vittoria a tavolino per manifesta superiorità.Papà: So’ comunque tre punti… Voi che fate? Puntate al pareggino salvezza?Io: Noi sopravviviamo: se Pioli arriva a domenica, senza che qualcuno lo esoneri, lo considero già un miracolo.Papà: Vogliamo parlare seriamente di calcio? Io: Quindi non parliamo di Milan.Papà: Vaffanculo.Io: Non ti metti scuorne, papà? Papà: Non ho perso in casa col Lugano, almeno.Io: Non ho perso in casa col Licata.Papà: Ma se manco eri nato…Io: Mi informo, io. Com’era poi la storia di Belgrado? C’era tanta nebbia?Papà: Com’era il 5 maggio… Io: L’inizio del Triplete?Papà: No, quello dove Ronaldo piangeva…Io: Ma chi? Il coniglio mannaro…?Papà: Ma se avevi in camera il suo poster…Io: Che vuol dire: tu hai votato una volta Berlusconi ma non è che son sempre qui a ricordartelo. Papà: Ricordati lo 0-6, piuttosto.Io: Ricordami com’è andare in serie B due volte.Papà: E’ nel vostro Dna fare figure imbarazzanti. Noi abbiamo un clima inutilmente entusiasta per una squadra che resta da quinto-sesto posto.Io: Come sei modesto.Papà: E’ vero. Voi avete sbagliato a mandare via De Boer. Non siete inferiori al Napoli senza Milik. Il buon Frank meritava fiducia: l’avevate data all’uomo che sussurrava all’anticalcio, cioè Mancini…Io: Il divino Suso, che ti avevo detto?, non è una chiavica. Avete ottenuto sei punti con Pescara e Palermo quando in realtà ve ne avrebbero dovuto togliere sei perché avete fatto più che schifo. Ma ciò è segno che Kulovich è il vostro migliore acquisto. Ah, dimenticavo: Milan campione d’Italia, Abate pallone d’Oro e Montella nuovo guru del calcio mondiale.Papà: Ti saluta Vampeta.Io: Ti saluta Josè Mari. Papà: Ti saluta…Io: Papà, qui se ci continuano a salutare, non la finiamo più. Che vuoi?Papà: Folza Inda.Io: Cresci, papà. Papà: Antipatico.Io: Milanista.Papà: Lo so.Io: Non lo vedrei come un complimento.Genova, stazione di Genova.Io: Oh, son arrivato.Papà: Ci sentiamo.Io: Papà, non diventerò mai milanista.Papà: Peccato, avrei smesso di chiederti quando ti fidanzi…Matteo Gardelli