Amarcord, Derby 2015: L’urlo di Guarin, apoteosi nerazzurra
Mancini sfida l’amico Sinisa“Almeno posso dire di averci provato. A dirti che mi dispiace di averti spezzato il cuore…”. Le parole, come sempre tutt’altro che allegre, della canzone “Hello” di Adele sarebbero l’incipit ideale di una lettera di scuse dell’Inter ai suoi tifosi. Già perché, a settembre 2015, come (quasi) sempre accadde, i colori nerazzurri ci illudono. Ma l’illusione durerà lo “spazio di un mattino”, giusto per rimanere in tema con le canzoni “da taglio delle vene”. Però, andiamo con ordine…La Delorean, questa volta, non si mette in viaggio: d’altronde il 2015 dista solo dodici mesi e i ricordi, tristi e macchiati di sangue (Charlie Hebdo, il Bataclan), possiamo anche non riviverli. Così ce ne andiamo dritti, dritti a San Siro. E’ una frizzante sera di settembre: l’Inter di Mancini ha vinto, non senza soffrire, le prime due partite della stagione. Nonostante tutto, il faraonico mercato estivo (Kondogbia su tutti, Kulovic il più sottovalutato) sembra dare i suoi frutti. Il Milan, invece, si presenta con Bacca e lascia in panchina Balotelli che, però, quando entrerà, darà una maggior vita alla squadra del neo allenatore Siniša MihajloviÄ (ci sono più ‘traditori’ in questa frase che nel complotto per uccidere Giulio Cesare).Guarin finalmente fenomenale, come ai tempi del PortoComunque.E’ proprio Bacca che lancia Luiz Adriano che viene però fermato da Handanovic. L’Inter si aggrappa al dinamismo di Felipe Melo (capite, oggi, perché poi non è stata una stagione ricca di gloria?) e a uno Jovetic che sembra tornato quello dei tempi di Firenze. Icardi però incide al contrario: si divora infatti il vantaggio a due passi da Lopez. Nel secondo tempo, però, più che le luci a San Siro si vede un solo lampo: il tiro di Guarin che non lascia scampo al portiere rossonero e fa esplodere la Nord. A quel punto Sinisa butta dentro Balotelli che per poco non costringe Telles all’autogol. Il fortino di Mancini tiene e l’Inter vince l’ennesimo derby. Il giorno dopo la squadra di Mancini viene indicata come più attendibile anti-Juve per la stagione. Anzi. La Juve sta andando proprio male, male. C’è addirittura chi, sottovoce, pronuncia quella parola: Scudetto. A dimostrazione di come i campionati si vincano a marzo e non settembre… A dimostrazione di come “almeno posso dire di averci provato. A dirti che mi dispiace di averti spezzato il cuore…”. Già perché, qualcuno, fra settembre e ottobre c’aveva davvero creduto a una nuova impresa targata Mancini. Matteo Gardelli