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Milan – Inter, molto più di una partita

Domenica, ore 20.45; stadio Giuseppe Meazza: Milan -Inter. La partita che ogni tifoso segna sul calendario, il giorno che tutti gli appassionati di calcio aspettano. Rossoneri contro Nerazzurri, “Casciavit” contro “Baúscia”, Sheva contro Milito, Maldini contro Zanetti; la storia che affronta la storia.

La notte del derby è speciale, diversa da tutte le altre; un po’ perché tutti riscopriamo l’amore più viscerale, talvolta sopito, per i nostri colori; un po’ perché nelle grandi occasioni emergono i veri valori di una squadra, di un gruppo, di un popolo. E queste partite ci affascinano, ci ammaliano e ci riportano a vivere gli anni gloriosi ormai passati, fanno riaffiorare tutta la nostra voglia di calcio. E poco importa se il derby arriva dopo anni di delusioni o dopo l’ennesimo avvio di campionato stentato. Per quelle due sole notti dell’anno non interessano a nessuno le vittorie maturate e la posizione in classifica, conta solo vincere. Vincere una partita che può salvare un’intera stagione. Vincere per essere Milano e per soddisfare quella irrazionale voglia di supremazia che scorre nelle vene di ogni tifoso nerazzurro.

L’Inter arriva alla partita più importante dopo un clamoroso ribaltone che ha portato Stefano Pioli a sostituire Frank De Boer. L’italiano, scelto dalla dirigenza per dare nuova linfa ad una squadra visibilmente demoralizzata, debutterà proprio nel derby, contro il sorprendente Milan di Montella. I nerazzurri scenderanno in campo con la pressione che si addice ad una partita così importante e, soprattutto, così delicata; ma anche con la voglia di dimostrare che questo gruppo non è da buttare, che questa squadra ha valori importanti, tecnici ed umani. Nessuno alla Pinetina vuole alzare bandiera bianca già a novembre, ammettendo di fatto l’ennesimo fallimento. La sfida con il Milan sarà uno spartiacque decisivo, in grado di dare indicazioni fondamentali sull’Inter che verrà; sarà un banco di prova importante per i tanti giovani nerazzurri e per i leader storici di questo gruppo che si trovano a fronteggiare un momento di crisi profonda. Crisi dalla quale dovranno uscire come complesso, e non singolarmente. Pioli avrà bisogno di tutti per ridare un senso a questa stagione e per dare una quadratura ad una squadra che fin qui non ha mai trovato equilibrio. L’atmosfera di guerriglia che si è creata in questi mesi attorno allo spogliatoio dovrà essere sfruttata positivamente dalla squadra e dal tecnico, che dovrà essere bravo a far fare fronte comune ai suoi contro “i nemici” all’esterno.

Perché nel calcio, checché se ne dica, non si vince da soli; le partite si portano a casa lottando fianco a fianco, uniti, nel fango e col sudore sulla fronte. E di questo ha bisogno l’Inter: tornare a giocare da squadra, tornare a sporcarsi le mani e a combattere per quella maglia che per milioni di persone vuol dire tutto. Pioli dovrà essere bravo a incanalare nei giusti binari la voglia di rivalsa dei suoi, la voglia di superare la crisi, la voglia di tornare a sorridere, la voglia di dimostrare che questa Inter non è finita.

di Andrea Dettaglio Robertazzi