Derby Day, il cuore batte più forte oggi

“Luci a San Siro di quella sera, che c’è di strano siamo stati tutti là, ricordi il gioco dentro la nebbia? Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là”. Quale frase migliore, se non quella della celeberrima canzone di Roberto Vecchioni, può celarsi dietro al derby di Milano?

Luci a San Siro?

Cos’è il derby di Milano? Potremmo provare a spiegarlo a chi non è tifoso, certo che non capirebbe. E’, appunto, il gioco dentro la nebbia. E’ il vortice d’emozioni che si lega a questo giorno d’attesa. Sono le 24 ore di lungo batticuore fino ad arrivare a questa sera. E poi? E poi, al fischio d’inizio, il cuore batterà ancora più forte. Viene messa da parte la storia, per pensare al presente. Un presente disilluso, in confronto al passato. Valori che non ci sono più. Che direbbe Vecchioni? “Ti vedo e a volte ti vorrei dire: ma questa gente intorno a noi che cosa fa?”.

Il derby di questa sera, non avrà nulla in comune con quelli giocati da Mazzola, da Maldini, da Ronaldo, da Shevchenko, da Milito, da Inzaghi. La pura classe che lascia il posto a uomini ben più “ordinari”. Non sarà, forse, questo il derby che rimarrà nella storia. Così come non succede da un po’ di anni, ormai.

Eppure, a noi piace lo stesso. Il cuore, in questo giorno, continua a battere lo stesso più forte. E forse, forse noi tutti oggi ci sentiamo un po’ più vivi. Perché più il cuore batte, più vuol dire che siamo vivi. Siamo esseri in carne fatti di sogni e di speranze. Negli ultimi anni, speranze disattese. Perché all’amore per i colori è subentrato il gioco del potere e dei soldi. C’è chi specula sul nostro amore. Sui nostri sentimenti. “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni, che più ne scrivi più sei bravo e fai danè…”.

Impossibile tornare indietro, si può solo guardare avanti. Eppure, tutti noi tifosi speriamo di poter di nuovo vedere derby del calibro degli anni passati. Dove si combatteva per l’amore, per i colori e non per i milioni. Prendetevi pure i soldi, la celebrità…e dateci indietro i nostri sogni.

“Facciamo un cambio: prenditi pure quel po’ di soldi, quel po’ di celebrità. Ma dammi indietro la mia seicento, i miei vent’anni e una ragazza che tu sai. Milano scusa stavo scherzando, luci a San Siro non ne accenderanno più”.