Il ricorso della Juventus
Andrea Agnelli e la Juventus non demordono sul fronte risarcimento per Calciopoli. Nonostante l’avvertimento piovuto da più parti, con pareri sfavorevoli per la mossa del club di Torino, si va avanti. I bianconeri sono decisi più che mai ed esagerati nelle richieste: dai 444 milioni pretesi e respinti dagli organi competenti si passa ora a 581 milioni. Le richieste bianconere sono 31,6 milioni per perdita di ricavi dalle gare giocate in serie B, 24,3 milioni per perdita dei ricavi derivanti dagli sponsor, 69 milioni di perdita ricavi da diritti radiotelevisioni. 245,6 sono i milioni richiesti a risarcimento della perdita di valore del marchio Juventus, 57,6 milioni di svalutazione dei calciatori e 85 milioni la perdita di ricavi per ritardo nella costruzione dello Stadium.
La trafila giudiziaria
La società Juventus rappresentata da Andrea Agnelli rivendicano la disparità di trattamento sulle vicende concernenti il 2006, oltre alla revoca dello scudetto assegnato all’Inter di Mancini. Secondo il presidente della Juve, infatti, sarebbero emerse dalle carte di Palazzi responsabilità nerazzurre sulla vicenda calciopoli. Dopo dieci anni quindi nessuno dei bianconeri vuol porre fine alla querelle. Il rischio di perdere la faccia è molto alto ma in Corso Galileo Ferraris non sembrano badarci più di tanto. Questione di principio trapela dalla dirigenza. Ora si attende la pronuncia del Consiglio di Stato. Il rischio per la Juve di una nuova sconfitta è la possibile penalizzazione in classifica. Secondo l’avvocato Pisani, in un’intervista riportata dal sito 90min.com, con la sconfitta al Tar già notificata la Juve dovrebbe perdere 3 punti per violazione della clausola compromissoria. Articolo lampante che però viene nascosto da tutti, FIGC compresa. La sanzione va applicata così come accaduto al Pavia cinese. Una partita infinita per Agnelli con il club juventino che potrebbe perdere punti e faccia in caso di sconfitta.