Serve un vero leader in mezzo al campo
Uno dei problemi dell’Inter di questa stagione, è da ricercarsi nel “carattere”: manca un leader in squadra, lacuna che si riflette poi nell’atteggiamento in campo, e che porta inevitabilmente a non vincere partite alla portata come quelle contro Palermo, Bologna, Cagliari ed Atalanta solo per citarne alcune. A tal proposito, è stato chiesto ieri sera a margine della presentazione del libro di Ernesto Pellegrini, “Una vita, un’impresa”, un parere alle numerose glorie del passato che hanno contribuito a vincere lo “scudetto dei record” della stagione 1988/89.
Tra i presenti alla manifestazione, Andreas Brehme, storico terzino nerazzurro, che intervenuto sulla situazione attuale dell’Inter, ha denunciato l’assenza a centrocampo di un vero leader, che sappia prendere per mano la squadra nei momenti difficili. Questo, a suo dire, uno dei problemi maggiori dell’attuale rosa nerazzurra, facendo poi riferimento allo storico numero 10 della “sua Inter”, quel Lothar Matthaus che tanto servirebbe oggi alla squadra.
Necessità di ripartire da cinque o sei punti fermi
Oltre a Brheme, sono stati interpellati anche i vari Mandorlini, Bianchi e Bergomi. Tanti intervistati, un unico filo conduttore, l’Inter ha bisogno di un gruppo coeso da cui ripartire; serve cementare la squadra sui vari Icardi, Miranda, Joao Mario per citarne alcuni, e intorno a loro costruire sin da ora l’Inter delle stagioni che verranno.
Molta fiducia intorno a Pioli, che a detta degli intervenuti, ha la capacità di fortificare ed unire il gruppo. Bergomi ad esempio, ha fatto notare come il derby di domenica sera abbia già dato indicazioni a tal proposito, focalizzando l’attenzione sulla nuova posizione di Candreva, più libero di muoversi tra centrocampo e attacco, e la prova maiuscola di Medel, almeno fino a quando il cileno è rimasto in campo. Come Brheme, anche Bergomi denuncia l’assenza di un leader a cui la squadra deve far riferimento.
“Il tempo va dato a Pioli e all’Inter tutta, prima di giudicare” , queste invece le dichiarazioni di Mandorlini, che ricorda che alla sua Inter, prima di vincere, servirono cinque anni. Insomma, nonostante le difficoltà che inevitabilmente ci sono e che devono essere affrontate e risolte, c’è fiducia intorno alla squadra, un buon viatico per Stefano Pioli.