L’Inter cala (quasi)sempre nei secondi tempi: problema fisico o mentale?
Pioli prova a risolvere i problemi dell’Inter
L’esperienza di Stefano Pioli è cominciata da appena tre giornate. Il bilancio è perfettamente neutrale: 1 vittoria, 1 pareggio, 1 sconfitta. La bacchetta magica non esiste, nessuno si aspettava che potesse risolvere subito tutti i problemi. Tuttavia sembra emergere un fattore comune nelle ultime prestazioni: il calo nei secondi tempi. Nel derby, in realtà, il primo tempo si era chiuso con il Milan in vantaggio, ma l’approccio alla gara e le diverse occasioni del primo tempo sono stati sicuramente evidenti a tutti. Nel secondo tempo i rossoneri ripartivano con più facilità. Nella trasferta europea contro l’ Hapoel , la prima frazione era stata pressoché perfetta. La seconda frazione è ormai storia, e risulta difficile persino commentarla. Anche nel match di ieri contro la Fiorentina stesso filo conduttore: 3 gol in venti minuti a inizio gara, momenti di atroce sofferenza nell’ultima parte.
Condizione fisica o fragilità mentale?
Delle tre partite in precedenza si potrebbe escludere il derby, nel quale è oggettivamente difficile avere problemi di concentrazione e stimoli. Se prendiamo in considerazione le altre due partite le difficoltà emerse sono diverse. Contro gli israeliani è apparso abbastanza chiaro sin da subito che il problema fosse di natura mentale. Come ha dichiarato il mister una squadra in difficoltà fisica non crea diverse occasioni sul 2-2, in 10 contro 11, solo dopo aver subito la rimonta. Nella vittoria contro la Viola invece si è visto un vero e proprio crollo fisico. La squadra ha avuto la forza mentale di volere la vittoria a tutti i costi, chiudendo la partita nel finale. Come detto tante volte dagli addetti ai lavori, con una buona condizione mentale si possono superare i limiti fisici, ma mai viceversa. E l’allenatore dell’Inter sembra averlo capito.