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CorSera: il Fair Play Finanziario frena i sogni di Suning

Ostacolo Fair Play Finanziario

I sogni di Zhang di fare un’Inter fortissima fin da subito devono fare i conti con il Fair Play Finanziario imposto dalla UEFA. Sgarrare significherebbe non partecipare alle prossime coppe europee, autentico chiodo fisso dei dirigenti nerazzurri da molti anni, dopo l’ultimo Mondiale per Club alzato da Benitez contro il Mazembe. La società Inter vuole svoltare, dopo la prestazione contro la Fiorentina che fa ben sperare i tifosi. Dopo due giorni milanesi in cui mister Zhang ha dichiarato ai dipendenti dell’Inter di avere in mente un grande futuro. Il suo “vogliamo fare le cose in grande” si scontra con il regolamento della UEFA. Durante la visita milanese il patron di Suning ha voluto toccare con mano la situazione patrimoniale dell’Inter dopo l’investimento da 400 milioni per ripianare debiti e operare sul calciomercato. Investimento che ad oggi non ha dato ancora i frutti sperati.

Telefonate di richiamo

A pesare sono i risultati sportivi con l’eliminazione dall’Europa League che farà perdere alle casse nerazzurre introiti per circa 15 milioni di euro, problema comunque minore se confrontato all’ostacolo della UEFA. Per il Corriere della Sera l’Inter è fuori dai parametri richiesti e ha ricevuto in questi giorni telefonate di richiamo che non fanno ben sperare. Questo il contenuto: o la società rispetterà i patti scritti o saranno esclusi altri calciatori dalle coppe eventualmente giocate dai nerazzurri. Per di più da Nyon fanno notare che vigileranno sulle manovre vicarie volte ad aggirare la normativa: non sarà possibile per i cinesi far giocare in Cina i giocatori dell’Inter, girandoli a prezzi maggiorati. A meno di miracoli con vendite utili a ripianare il buco, sostengono da via Solferino, i problemi per i nerazzurri resteranno in campo europeo