Gigi Simoni parla del suo libro e delle sue esperienze
L’ ex tecnico dell’Inter, Gigi Simoni, ha parlato del suo libro e delle esperienze vissute nel corso della sua carriera, intercettato dai microfoni di Tmw Radio. Queste le sue parole:
Il suo libro:
“Il libro è la storia delle mie ventisette squadre in cui ho militato. Sette da calciatore e venti da allenatore, poi ho avuto altre esperienze come dirigente e presidente. Nella mia carriera c’è una completezza di ruoli che fa un po’ effetto, non ricordo nessuno che abbia avuto queste esperienze. Invece di tre vite, forse ne ho vissute anche quattro (ride, ndr)”.
Allenare 600 calciatori:
“Partiamo da Ronaldo, il numero uno, senza dubbio. Ho avuto la fortuna di allenare giocatori che sono diventati campioni del mondo. Ho allenato giocatori tra i più forti di tutti, con Ronaldo, Baggio, Pirlo: tutti calciatori che hanno fatto la storia. Ho avuto portieri bravissimi, insomma ho avuto fortuna nella mia carriera. Nei ruoli che ho coperto ho toccato un po’ tutto: ho toccato la Nazionale, poiché sono stato convocato in nazionale quando c’erano Corso, Rivera, Mazzola, ecc. Ho vinto Coppa Uefa e Coppa Italia, nel ’98 avrei potuto vincere lo scudetto con l’Inter, ma lo vinse la Juve con tutto quello che successe durante l’anno. Ho vinto 14 campionati tra Serie B e Serie C. Ho fatto tanta strada, in pochi possono dire di aver toccato tanti eventi e tanti ruoli nel mondo del calcio. Adesso avevo voglia di provare a fare questo libro, lanciato ieri a Milano”.
Su quale calciatore avrebbe voluto allenare:
“Ci sarà qualcuno, sicuramente. Ma ora mi scappano delle situazioni, dovrei pensarci perchè ho allenato calciatori bravi. Anche Bruno Conti, che è poi diventato campione del mondo. Io lo presi dalla Primavera della Roma quando aveva 18 anni, è stato una mia invenzione. Lo portai al Genoa, poi divenne campione del mondo. Faccio fatica a dirlo, ho toccato tantissimi punti nella mia carriera. Ho fatto più di 1100 panchine, ho allenato in tutte le coppe, vincendo la Uefa. Una vita che mi è piaciuta, ho provato di tutto. Gente più brava ce n’è, ma toccare tutti gli eventi e tutti i ruoli come ho fatto io non è facile. Ieri il libro ha avuto subito successo all’uscita. Ho visto Pirlo venire giù in anticipo dall’America per assistere alla presentazione. Tutti gli italiani dell’Inter c’erano, mentre gli stranieri si sono fatti sentire, da Ronaldo a Winter e Djorkaeff”.
Squadra nel cuore oltre all’Inter:
“Nasco come tifoso del Torino, sono stato tifoso del Grande Torino e purtroppo ho dovuto affrontare la disgrazia di Superga. Ma si va avanti, sono riuscito a fare tanto nel mondo del calcio. È chiaro che resti attaccato alle squadre in cui ti trovi bene. All’Inter mi hanno trattato benissimo. A parte l’esonero che è capitato così, senza che nessuno lo volesse. A Napoli sono stato benissimo e sono affezionato alla città, idem per la Lazio, dove mi hanno trattato benissimo nonostante sia stata l’unica squadra in cui non ho vinto il campionato. Ho vinto 11 volte, quella volta non sono riuscito a conquistare la promozione in A. Eppure mi fecero un grande striscione di 40 m: “Non ci ha dato la Serie A, ma ci hai dato il cuore”.