Sarri: “Bella vittoria, siamo stati bravi negli inserimenti”
Sarri esprime la sua soddisfazione per il 3-0
Al termine del match tra Napoli e Inter, Maurizio Sarri si è presentato ai microfoni dei giornalisti per parlare della bella vittoria dei suoi uomini.
Un secco 3-0 che non ammette repliche e che dà grande morale alla squadra azzurra, che si prepara all’ultima, decisiva sfida del girone di Champions League contro il Benfica, che si preannuncia infuocata per il Napoli, in uno degli stadi più difficili d’Europa.
Intanto, Sarri si gode la vittoria dei suoi, che hanno creato tantissime occasioni, con 12 tiri in porta e un possesso palla del 55%, che hanno attestato la netta superiorità sul piano del gioco e del carattere rispetto ai nerazzurri.
Di seguito riportiamo le parole del tecnico azzurro: “È stato un grande Napoli dal punto di vista della voglia, ma col Sassuolo abbiamo fatto meglio sul piano del gioco. Abbiamo concesso qualcosa, ma l’Inter è una squadra pericolosissima davanti. Potevamo però concederle qualcosa di meno.
A centrocampo ho avuto la sensazione che eravamo larghi. Reina ha fatto una partita straordinaria e mi farebbe piacere che ora qualcuno sottolineasse che nelle ultime tre-quattro partite sta facendo veramente bene.
I gol incassati? Nelle ultime tre partite ufficiali abbiamo preso solo un gol, mentre in altri momenti della stagione abbiamo fatto errori: è stato un periodo un po’ così, però la squadra è in crescita. L’atteggiamento di stasera è stato da squadra più cattiva, sia quando dovevamo chiudere la partita che in fase difensiva.
Per questa partita, visti i loro due centrocampisti centrali, avevamo lavorato molto sugli inserimenti degli interni, Hamsik l’ha fatto molto bene e anche Zielinski è riuscito a entrare bene tra le linee palla al piede.
Gabbiadini? Ha fatto una buona partita, probabilmente non è stato molto premiato dalla squadra. Ha attaccato la profondità molto bene e un paio di volte non è stato imboccato dai compagni. Ora siamo pronti per Lisbona, sarà una partita difficile ma non andiamo lì per pareggiare, perché non è nelle nostre corde”.