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CdS: Pioli, che differenza con De Boer. Quante urla nello spogliatoio

Pioli non è De Boer

Con Pioli la musica è cambiata. Il tecnico italiano le sta provando tutte per dare una scossa all’ambiente e tirare fuori l’arenata Inter dalle secche di inizio stagione. Impresa non facile ma a cui mister Stefano è abituato. Con la Lazio è stato protagonista di una rimonta incredibile che lo hanno portato a colmare un gap dalle prime di otto punti in classifica. Il Corriere dello Sport sottolinea la diversità tra l’allenatore olandese e quello italiano. In campo di allenamento tanto sudore e quando la squadra non rispetta le consegne del mister si sentono forti le urla nello spogliatoio. Cose mai viste con De Boer. Inoltre una volta terminata la partitella di fine allenamento la squadra non va più sotto la doccia ma si ferma sul campo per fare una seduta extra di lavoro.

Il sergente Pioli  

A questa squadra, così molle in partita, bisogna far capire chi comanda, avrà pensato Pioli. E’ necessario usare più il bastone della carota, così le sedute di allenamento sono infarcite di esercizi duri, fatica, sudore volti a recuperare una preparazione deficitaria in estate a causa degli impegni negli USA e una gestione societaria del caso Mancini non ottimale per lavorare bene. La sensazione è che se per i giocatori saranno giornate dure di allenamento, ancora più difficile sarà per il tecnico emiliano, chiamato agli straordinari e con la consapevolezza di non essere così sicuro di proseguire il suo cammino in nerazzurro, specialmente dopo le dichiarazioni di Diego Simeone. A comprovare l’estrema meticolosità del lavoro di Pioli il fatto che, appena messo piede ad Appiano, abbia voluto tutti i test atletici dei giocatori. Per ognuno i preparatori hanno stilato un programma personalizzato, con sedute improntate sulla forza e la resistenza.