Champagne per i giocatori dello Sparta Praga dopo la vittoria ai danni dell’Inter in Europa League
Una cassa di champagne, questo il regalo ricevuto dai giocatori dello Sparta Praga dopo la vittoria sull’Inter nella partita di andata di Europa League. Se fosse il titolo di una canzone, sicuramente il pensiero andrebbe subito a Peppino di Capri, ma in questo caso a brindare a un incontro non è stato il celebre cantante campano, ma bensì il vice presidente della Juventus Pavel Nedved. L’incontro calcistico che ha visto, successivamente protagonista lo champagne è quello del girone di andata di Europa League fra lo Sparta Praga e l’Inter, con i nerazzurri usciti sconfitti col risultato di 3-1. Proprio a seguito di quella vittoria, Pavel Nedved ha pensato bene di omaggiare la sua ex squadra con una cassa di champagne accompagnata da un biglietto di congratulazioni per la grande vittoria ottenuta contro i nerazzurri. Un Nedved ossessionato dai nerazzurri dunque, come dimostrato dalle frecciatine che il ceco spesso non risparmia all’indirizzo dell’Inter.
Pavel Nedved rivela un particolare retroscena su Mourinho e la vittoria del triplete, ma non mancano le stoccate all’Inter
Raggiunto dai microfoni del portale ceco Idnes, prima della partita tra Inter e Sparta Praga, l’ex giocatore e attuale vice presidente della Juventus Pavel Nedved rilascia dichiarazioni “particolari” all’indirizzo dei rivali storici dell’Inter. Lo juventino parla del tentativo da parte di José Mourinho di portarlo alla sua corte nella stagione del Triplete. Secondo l’ex giocatore, lo Special One per convincerlo aveva fatto leva sull’attrazione/ossessione verso una Champions mai vinta. Ma il rifiuto ad accettare la sua proposta era dettato esclusivamente dalla squadra da lui allenata, ovvero l’Inter. “Avesse allenato qualunque altra squadra del mondo avrei accettato, ma all’Inter proprio no“, queste le parole pronunciate da Pavel Nedved, costretto però a vedere la squadra rifiutata salire sul tetto d’Europa conquistando uno storico triplete. Chiosa finale sul titolo del 2006 chiamato in Italia “scudetto di cartone”, titolo che lo juventino non avrebbe mai accettato e apprezzato.