Alla scoperta di Giovanni Simeone…un cognome con l’Inter nel destino
“Simeone e l’Inter”, un legame più forte delle polemiche
“Mio padre mi ha detto che è nel sangue di un Simeone fare gol”. Iniziamo proprio da qui, bastano queste dichiarazioni rilasciate a SKY per capire la carica agonistica che scorre nelle vene dei Simeone.
Adesso lontani, il papà all’Aletico Madrid, Giovanni il figlio centravanti è diventato l’idolo della tifoseria genoana dopo la doppietta alla Juve di qualche settimana fa. E chissà che un giorno padre e figlio possano ritrovarsi a gioire per la stessa squadra: l‘Inter! Dopo le dichiarazioni del figlio e confermate durante un l’ultimo match di presentazione di champions league dell‘Atletico Madrid, suo attuale club, sulla volontà di allenare l’Inter, è scoppiato il putiferio. Lasciando da parte per ora le polemiche e le interpretazioni delle frasi dei diretti interessati, scopriamo chi è Simeone jr.
La carriera e i primi passi da professionista
All’anagrafe è registato come Giovanni Pablo Simeone Baldini, nasce a Buenos Aires il 5 Luglio del 1995 è soprannominato Cholito, diminutivo del soprannome del padre, che è detto Cholo. Possiede anche il passaporto spagnolo, è un attaccante veloce, rapido e agile nel dribbling, molto forte fisicamente e dotato di un tiro preciso, altro dettaglio importante e non comune è che calcia in porta con entrambi i piedi. Un predestinato insomma! Inizia a fare i primo gol e calcare i campi di calcio nel 2010, anno che gli interisti hanno tatuato nella testa.
Dopo che nel 2010-2011 aveva segnato 26 gol in 22 partite con le giovanili del River Plate, entra in prima squadra all’inizio del 2013. Con il club colleziona complessivamente 26 presenze in campionato e 2 gol. Il 6 luglio 2015 si trasferisce in prestito al Banfield, con cui gioca 31 partite in campionato segnando 12 gol. Il 18 agosto 2016 si trasferisce al Genoa a titolo definitivo per 3 milioni di euro. In nazionale è stato convocato nell’ultima spedizione olimpica dell’Argentina, in attesa di una chiamata dalla nazione maggiore, dove però la concorrenza è altissima se non proibitiva (Icardi insegna).
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