Candreva: “Voglio fare tanto all’ Inter. Sul periodo alla Juve e il rifiuto al Napoli…”
Antonio Candreva parla del primo periodo all’ Inter
L’ esterno destro della nazionale italiana e dell’ Inter, Antonio Candreva, approdato in nerazzurro questa estate dalla Lazio, ha parlato di questo primo periodo nella società milanese, oltre a tornare su alcune esperienze passate, ai microfoni de Il Corriere dello Sport. Queste le sue dichiarazioni:
La scelta dell’ Inter:
“Essere cercato da un top club a livello mondiale per me è stato un motivo d’orgoglio. So che i dirigenti mi seguivano da tempo (Ausilio lo voleva da quando giocava delle giovanili alla Ternana, dal 2003 in poi, ndr) e se una società così ti vuole, non puoi dire di no”.
Primo acquisto di Suning:
“Il mio è stato il primo investimento del gruppo Suning nell’Inter e a livello personale non vi nascondo di essere orgoglioso che una famiglia così importante abbia voluto proprio me. Questo fatto è un motivo in più per dimostrare quanto valgo. Voglio diventare un punto di riferimento per l’Inter, migliorarmi e vincere con la nuova proprietà e i compagni. Qui c’è tutto per far bene”.
L’ esperienza alla Juventus:
“Quando sono andato alla Juve avevo 22 anni ed ero reduce da 6 mesi ottimi al Livorno. Forse avrei fatto meglio a restare fino al termine della stagione in Toscana, ma l’esperienza a Torino è stata positiva sia come uomo sia come calciatore. Ho giocato con Cannavaro, Grosso, Camoranesi, Buffon e Del Piero, grandi uomini e grandi campioni”.
Vincere all’ Inter quello che non ha vinto alla Juve:
“Sono due maglie che hanno scritto pagine indelebili della storia del calcio italiano. Io voglio fare tanto all’Inter, vincere quello che non ho vinto alla Juventus e mi auguro davvero di restare in nerazzurro per molti anni”.
La miglior partita in nerazzurro:
“Qualcuna buona l’ho giocata, ma credo di poter migliorare ancora. Se devo indicarne una, dico il derby perché segnare sotto la Curva Nord contro il Milan è stato fantastico”.
Obiettivo Champions League:
“Sappiamo che è difficile raggiungerla perché ci sono diverse squadre che sono davanti a noi, ma siamo l’Inter e abbiamo l’obbligo di andare in Champions League. Dobbiamo puntare al massimo. Dobbiamo dare continuità alla vittoria contro il Genoa. E’ tanto che lo diciamo ed è arrivato il momento di avere un rendimento costante. La trasferta di domenica contro il Sassuolo può essere quella della svolta? L’Inter nelle ultime gare in trasferta contro il Sassuolo non ha fatto benissimo (due sconfitte di fila, ndr) e non ha ricordi positivi. Ho letto che loro hanno qualche infortunato, ma in Serie A non ci sono mai incontri semplici. Il Sassuolo è una squadra preparata bene e poi giochiamo in un orario “difficile”. Adesso non è il momento di fare calcoli e dobbiamo scalare posizioni in classifica”.
Mercoledì partita contro la Lazio:
“Le 5 stagioni in biancoceleste sono state indimenticabili, le più belle della mia carriera calcistisca. A Roma ho lasciato tanti amici e tanti ricordi positivi. Posso solo dire un grande grazie a tutta la gente laziale. Sarà una gara difficile anche perché la Lazio è sopra di noi in classifica e sta disputando un campionato straordinario. Noi però dobbiamo batterla perché è una delle dirette concorrenti per un posto in Europa”.
Aprire un grande ciclo:
“Entrare in questo centro sportivo e vedere la foto di Zanetti che alza la Champions a Madrid mi dà ogni volta i brividi e mi ricorda che sono in un ambiente vincente. Qui ci sono tutte le condizioni per togliersi delle soddisfazioni e adesso sta a noi. Io ci credo: possiamo aprire un grande ciclo”.
L’ interessamento del Napoli:
“E’ vero, c’è stato un interessamento e il mio procuratore, Federico Pastorello, mi aveva avvertito che Lotito e De Laurentiis stavano parlando. Non è vero però che ho rifiutato di andare al Napoli o che ho chiesto un ingaggio assurdo. Se la trattativa non è stata conclusa, la responsabilità non è mia. L’Atletico Madrid? Gli spagnoli hanno fatto un’offerta per prendermi, ma Lotito la riteneva troppo bassa”.