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Guarin svela: “Questo il motivo per cui ho lasciato l’Inter”

Guarin parla del suo trasferimento in Cina

L’ ex centrocampista colombiano dell’ Inter, Fredy Guarin, trasferitosi lo scorso anno in Cina allo Shanghai Shenua, ha spiegato i motivi di questa scelta ed il primo anno trascorso nel nuovo campionato, intervistato ai microfoni di Sina.com. Queste le sue parole:

Il motivo del trasferimento in Cina:
“Perché ero in Italia da tanto tempo, e dopo un po’ ci sta voler cambiare ambiente. Quando è arrivata l’offerta da Shanghai non ho potuto non considerarla. Alla fine ho preso questa decisione, speravo di provare nuove esperienze e così ho scelto di venire a giocare in Cina”.

Pensiero sul campionato cinese:
“Rispetto a quando sono arrivato, è molto diverso. Prima di arrivare pensavo non fosse particolarmente competitiva, in realtà è stata una scoperta. Il ritmo non è come quello della Liga spagnola, ma sostanzialmente è simile alle squadre di livello medio in Serie A. Credo che la Super League crescerà e aumenterà la forza di ogni squadra. Così il campionato cinese raggiungerà un livello mondiale. Un sacco di giocatori stranieri di altissimo livello si stanno unendo alla Super League, e questo sicuramente aiuterà il campionato a diventare super attraente e competitivo. I giocatori che arrivano dall’estero permettono poi ai giocatori cinesi di imparare tantissime cose: così migliorano le loro capacità. Apprendono cose che non si possono trasmettere dalla televisione, giocatori e allenatori stranieri porteranno molti benefici”.

Il Porto:
“Il successo sul mercato dipende dai suoi scout, che girano ogni angolo del mondo alla ricerca del talento. Ha un potenziale molto buono, il club è perfetto per aiutare i giocatori giovani ad essere tranquilli e a non preoccuparsi. Lì puoi giocare e concentrarti seriamente solo sul calcio. Naturalmente sfruttano il fatto che i ragazzi che comprano vengano da fuori, per poi metterli in vetrina. Con buone prestazioni, possono essere venduti a prezzi ottimi”.

La prima stagione allo Shanghai:
“Il primo anno è sicuramente molto difficile. Se riguardo le prestazioni, mi sento bene. Indipendentemente dai risultati, se ho giocato bene e male, mi auguro sia stata un’esperienza che possa proiettarmi al meglio verso la prossima. Spero di fare più gol e più assist, per raggiungere grandi obiettivi”.

Il derby di Shanghai:
“Quando giochi per l’Inter l’argomento derby è inevitabile. A Shanghai ho scoperto che ci sono due super squadre, il derby è importante. Sento un’atmosfera simile a quella della sfida Inter-Milan, è diversa dalle altre gare e mi piace molto”.

Champions League asiatica:
“Non ci penso ancora all’esperienza in questo torneo, ma di sicuro saremo ben preparati. In inverno cresceremo ancora molto sull’aspetto tecnico-tattico, credo che otterremo buoni risultati anche nella Champions”.

Sui tifosi:
“Sono davvero caldi, in ogni partita casalinga sono tantissimi a fare il tifo per noi. Ci esaltano, l’atmosfera all’Hongkou Stadium mi piace molto. Siamo rimasti imbattuti quest’anno nel nostro stadio, nelle gare di campionato. Il supporto dei tifosi è una chiave per noi”.

Sul mancato terzo posto:
“Mi è veramente dispiaciuto, all’ultimo abbiamo subito lesioni gravi che inevitabilmente hanno pesato sulla squadra. Non vogliamo che accada di nuovo, dovremo giocare come sappiamo fino all’ultimo, non con leggerezza”.

L’ ambientamento a Shanghai:
“Ho fatto molta fatica perché la mia famiglia non è venuta con me. Spero che il prossimo anno mi possa seguire, per vivere assieme. Questo potrà rendere migliore la mia vita a Shanghai”.

Parere su Roger Martinez:
“In campo è di un livello superiore rispetto ad altri giocatori, è molto forte anche fisicamente. E’ bravissimo a fare gol, è un giocatore eccezionale”.

Sulla Nazionale:
“Il ct ha le sue idee, magari pensa che viaggiare dalla Cina alla Colombia sia troppo faticoso per i giocatori che convoca. Per questo forse non chiama noi che giochiamo in Asia. Per quanto mi riguarda, non ho mai perso le speranze di tornare in Nazionale, né ho perso il sostegno nei confronti della Colombia”.