Rodrigo Palacio parla a Inter Channel
L’ attaccante argentino dell’ Inter, Rodrigo Palacio, ha parlato della sua esperienza fino ad ora in nerazzurro, soffermandosi soprattutto sull’ infortunio che lo ha condizionato molto. Queste le sue parole, intervistato ai microfoni di Inter Channel:
Il campionato scorso:
“Fino a gennaio eravamo primi in classifica, poi nei due mesi successivi non riuscivamo a fare il nostro gioco e abbiamo perso tanti punti staccandoci dalle squadra che ci hanno preceduto. Abbiamo perso fiducia e alla fine abbiamo concluso comunque con un buon risultato ma non quanto avremmo voluto e, soprattutto, come avevamo iniziato. È successo un paio di volte che ci raggiungessero nel finale anche a San Siro. Tutto quello che succedeva di positivo a inizio anno si è ribaltato in quel periodo. Abbiamo perso tanti punti anche con un po’ di sfortuna. C’era un po’ di rabbia perché fino a dicembre avevamo dimostrato di essere una squadra competitiva e grazie al lavoro del mister avremmo potuto vincere tante partite e competere per il campionato. Poi abbiamo perso tanti punti, gli altri davanti continuavano a vincere e quindi lì abbiamo smesso di lottare per il titolo”.
Mai più al 100%:
“Dal punto di vista personale nei primi anni tutto è andato bene, ma dopo l’infortunio non sono mai stato più al 100%, ho perso tanta velocità, movimenti negli spazi piccoli, sono cambiato anche nel modo di giocare e nei movimenti. Nell’ultimo anno e mezzo ho giocato poco e mi è mancato il ritmo partita, non è facile, ma ho compagni forti comunque che meritano di giocare. Ho avuto la possibilità di giocare due partite di seguito, ma mi manca il ritmo partita, non posso giocare come vorrei. Nel calcio non c’è tempo, si ha bisogno di risultati. Non è facile entrare a gara in corso. Da fuori sembra tutto facile, anche io quando non gioco leggo la partita in un certo modo. Poi però quando sei in campo gli spazi sono molto più stretti, c’è poco tempo… Forse non mi basta saper leggere le partite per poter fare un giorno l’allenatore. Non ho giocato benissimo in queste due partite, ma la squadra ha vinto e quindi questo dà comunque fiducia”.
Ruolo ideale:
“Mi piace di più quando gioco vicino a Mauro, come seconda punta, con Mauro sono abituato a giocare lì, ho giocato lì tutta la mia carriera, ti muovi con più libertà. Quando giochi da esterno è più difficile, devi correre indietro, devi stare bene fisicamente, ma è bello comunque perché puoi stare largo e poi vai a prendere la palla dai centrocampisti. Da attaccante, quando giochi vicino alla prima punta sei più vicino alla porta e puoi fare gol, quindi mi piace più giocare lì. Ora mi manca forse un po’ la velocità, ma non ho problemi a giocare in un modo o nell’altro”.
Mancini, De Boer e Pioli:
“Con Mancini siamo stati molto bene, peccato sia finita così, non ce lo aspettavamo. Ha tanta esperienza, si caricava lui delle pressioni e noi lavoravamo con più serenità, lavora molto bene. De Boer è un allenatore capace con idee diverse di gioco, con più possesso di palla, buono sicuramente per gli attaccanti. Peccato che non abbia avuto più tempo ma nel calcio comandano i risultati, per quello è andato via, ma è una brava persona. Pioli è il ‘classico’ allenatore italiano, molto preparato, che lavora molto bene e prepara al meglio le partite. Siamo tutti contenti che sia arrivato e abbiamo fiducia che possa farci migliorare tanto. Chi più forte nelle partitelle? Parliamo di tre allenatori che da giocatori erano forti. Scelgo il Mancio, attaccante come me”.
Il gol:
“Un po’ mi manca, quando gioco vorrei fare sempre gol ma non è facile. Ora preferisco giocare bene per prendere fiducia. I gol arrivano quando stai bene e sei in fiducia”.
Sul futuro:
“Fino a giugno 2017 ho un contratto con l’Inter, poi la mia idea sarebbe quella di rimanere in Italia, se non all’Inter in un’altra squadra italiana. Voglio stare qui. Chiudere la carriera in Italia? Può essere, per adesso non ho voglia di tornare a giocare in Argentina. Non mi piacerebbe ora fare l’allenatore, in futuro si vedrà”.
Il passaggio al Genoa:
“Ho bei ricordi di quei momenti, ho fatto bene a passare al Genoa anche se dal Boca, mi ha fatto molto bene”.
Il rigore sbagliato contro la Juventus in Coppa Italia lo scorso anno:
“Brutto perdere così, era stata una partita fantastica, il calcio purtroppo è così. Il rigore ha preso la traversa ed è andato fuori. Avevo voglia di fare un buco, mettermi dentro e stare lì per una settimana. L’intenzione mia era segnare”.
2017 anno dell’ Inter:
“Ho fiducia, lavoriamo bene con Pioli, siamo un’ottima squadra ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Dobbiamo arrivare tra le prime tre, siamo una squadra grande. Speriamo nel prossimo anno di fare meglio di questo”.