Pro o contro di una cessione che farebbe discutere
Conviene vendere banega?
È delle ultime ore la notizia che vedrebbe il centrocampista argentino Ever Banega in procinto di lasciare Milano per approdare nell’ormai faraonico campionato cinese. È lecito domandarsi se tale operazione possa essere un vantaggio o meno per la compagine nerazzurra. Dal punto di vista economico la risposta è assolutamente positiva: l’ex Siviglia è arrivato 6 mesi fa a costo zero e la presunta offerta cinese di 25 milioni genererebbe una plusvalenza enorme per le casse societarie. In secondo luogo,il giocatore pesa 4 milione di euro annui, cifra corrisposta alle commissioni, un costo non indifferente. Dal punto di vista tecnico però, Banega, è un giocatore da bocciare? Per rispondere a questa domanda vanno tenuti in considerazione vari aspetti. L’argentino è un giocatore che anche nelle passate esperienze ha inizialmente avuto alcune difficoltà ad emergere. É successo al Boca Juniors, al Valencia (dove effettivamente ha fallito) e al Siviglia.
Banega eccezionale, se messo nel giusto ruolo
Proprio nel Siviglia, sotto la guida di Unay Emery,ha trovato la propria consacrazione. Arrivato nel 2014 come sostituto di Rakitic il tecnico basco capì che per far rendere Banega la chiave era quella di dargli completa libertà in campo. Era solito infatti partire dal ruolo di trequartista per poi scivolare in mediana ed iniziare a creare gioco per la formazione andalusa. Tale soluzione lo ha portato ad essere uno dei centrocampisti più ambiti del panorama europeo. Cosa non abbia funzionato ancora all’Inter è un mistero. Forse lo stretto tatticismo italiano ha limitato la sua creatività, forse non garantisce l’equilibrio di altri giocatori o forse, più semplicemente, si sono date troppe responsabilità ad un giocatore che deve ancora capire il nostro campionato. Ripeto, non esiste una risposta certa, é un mistero. L’unica certezza che abbiamo a disposizione è quella che vede Ever Banega come un grande artista del pallone e prima di lasciarlo partire bisognerebbe capire cosa andiamo a perdere. Tanto la Cina può sempre aspettare.
Dario Pellegrino