Sacchi ed il grande elogio a Pioli: “Adesso prova a…”
Sacchi elogia Pioli
L’ ex tecnico del Milano ed ex ct della Nazionale italiana, Arrigo Sacchi, ha parlato dell’ ottimo momento che sta attraversando l’ Inter, soffermandosi in particolar modo sul tecnico, Stefano Pioli, che, arrivato al posto di Frank De Boer, è riuscito a risollevare le sorti della squadra alimentando le speranze di classificarsi al terzo posto, valido per un posto ai preliminari di Champions League, cosa insperata fino a due mesi fa. Queste le sue parole, rilasciate ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
L’ Inter di Pioli:
“Premessa necessaria: Pioli, quando è stato ingaggiato, si è trovato nelle condizioni peggiori in cui si possa trovare un allenatore. Una squadra non costruita da lui, poca interazione tra i giocatori, e non soltanto a livello tecnico ma anche psicologico. Mi sembra che abbia raddrizzato la barca, no?”.
Quattro vittorie consecutive:
“Non è solo una questione di vittorie, ma di come la squadra si approccia alle partite e agli avversari. Vedo l’Inter che ha uno spirito di gruppo, vedo giocatori che si sacrificano, corrono e riescono a rimettere in piedi gare che sembrano perdute. Ci vuole carattere”.
Elogio a Pioli:
“L’ex tecnico della Lazio è una persona modesta e di valore. Lo conosco da tanti anni. Lui cerca sempre di migliorarsi, non si accontenta. All’inizio della carriera le sue squadre pensavano prima a non prenderle e poi agivano in contropiede, invece adesso prova a imporre il proprio gioco, la propria identità. Bravo”.
Difesa da sistemare:
“Diamogli il tempo di lavorare: è all’Inter da due mesi. La cosa importante è che abbia messo al centro del progetto il gioco, e non il singolo”.
Il colpo Gagliardini:
“E’ un ragazzo serio, lo conosco bene fin da quando giocava nelle giovanili azzurre. Mi auguro che possa mettersi in mostra. Ha grandi qualità e tanta passione”.
Il 2017 dell’ Inter:
“E’ un punto interrogativo, anche se i segnali sono buoni. La squadra c’è, ora i giocatori seguono l’allenatore, c’è entusiasmo e c’è autostima data dalle vittorie. Un difetto: va bene che si chiama Internazionale e che la proprietà è cinese, ma vorrei più italiani in squadra”.