Sono passati più di due anni da quel 14 novembre in cui Mister Walter Mazzarri venne esonerato dall’Inter, dopo una serie di risultati deludenti e il nono posto in classifica dopo 12 giornate.
Mazzarri ora guida il Watford ed è 14esimo alla 20^ giornata di Premier League. Si è raccontato a Calcio2000, spaziando su vari argomenti: di seguito il pensiero sul passato all’Inter e sulla nuova esperienza inglese.
Le sue parole
“Una volta terminata l’esperienza con l’Inter, ho constatato la necessità di misurarmi in altre realtà. E mi riferisco all’estero. Penso di aver dato il massimo in Italia e di aver scoperto tutto del nostro calcio, e per come sono fatto io sarebbe stata dura continuare. Sono partito da zero e sono arrivato in cima, mi sono tolto tutte le soddisfazioni possibili. Avevo bisogno di altri stimoli, di nuove sfide. E quindi eccomi qui…il presente si chiama Watford“.
“Inter? Lasciando perdere l’esonero, perché arrivò poco dopo l’inizio della stagione, e quindi c’è poco da commentare, al primo anno arrivammo quinti. E fu un grande risultato considerando quel particolare momento storico. Per quella situazione, penso che l’Europa sia stata un vero miracolo. E aggiungo che è sbagliato pensare che l’Inter avrebbe dovuto vincere lo Scudetto solo per il nome. Ricordiamo la squadra che ereditai? Tante difficoltà, giocatori a fine carriera o in scadenza e un presidente storico che di lì a poco avrebbe ceduto la società”.
Mazzarri ritiene che in quel periodo, con tutte le difficoltà del caso, sarebbe stato difficile raggiungere risultati migliori: “Pochi avrebbero potuto fare di meglio…La mia esperienza all’Inter è ricordata come un disastro, ma non è vero. C’era un potenziale che non era da Inter, con 70 milioni di monte ingaggi e valori esageratamente diversi rispetto alla squadra, per esempio, di Mourinho. Ma questo qualcuno non l’ha ancora capito…Non sapevo che Moratti avesse intenzione di cedere la maggioranza, non ne ero al corrente…In quel momento c’erano tante offerte, sia in Italia che in Europa. E tutte da veri top club. Ma scelsi l’Inter per il suo blasone. Era una grande sfida per me…” ha concluso.