Habemus Gabigol
L’attesa di Inter–Bologna di ieri sera è stata abbondantemente superata dalla curiosità di vedere all’opera Gabriel Barbosa Almeida. L’attaccante brasiliano, al secolo conosciuto come Gabigol, è stato finora somministrato in piccole dosi a tifosi e giornalisti. Dopo le fulminee apparizioni con Bologna, Sassuolo e Lazio ieri sera il giovanotto di San Paolo ha avuto l’onore di indossare per la prima volta da titolare la maglia dell’Inter. Dopo tanta attesa, Gabriel ha potuto dare un’assaggio delle sue doti ma soprattutto finire nell’occhio della critica pallonara. La cosa che infatti riesce meglio ai giornalisti nostrani è giudicare. Così all’indomani della partita giocata dal brasiliano si sono sprecati giudizi, alcuni definitivi, sulla base dei 72 minuti giocati dal Barbosa.
Valutazioni affrettate
Testate giornalistiche, quotidiani sportivi, blog e opinionisti si sono affrettati a valutare il brasiliano e la sua prestazione. Per molti Barbosa è da considerarsi una “pippa”, per altri “un giocatore normale che è stato strapagato” o meglio ancora “il solito brasiliano fumoso”. Un plebiscito di giudizi negativi che non coincidono, non me ne vogliano le illuminate penne sportive italiane, con quanto mostrato da Gabriel. La partita del numero 96 è da sufficienza: buona applicazione ma ancora un po’ acerbo tatticamente, ha dimostrato di poter ribaltare velocemente un’azione con una velocità impressionante e numeri da crack ma di essere ancora troppo leggerino fisicamente. Niente di catastrofico insomma, ma ancora tanto lavoro da fare per un ragazzo dal futuro assicurato.
Ironia vuole che molti dei detrattori di Gabigol siano gli stessi che crocifiggono ancora l’Inter per non aver saputo aspettare un talento come Coutinho. Coerenza: questa sconosciuta.
Il foglietto illustrativo di Gabigol consiglia di non giudicare prima dell’uso prolungato, siete avvisati.