L’Inter che sarà: Fabinho. Un profilo che interessa ad Ausilio

Fabinho: Non un predestinato

Fabinho è un’altro dei gioielli del Monaco che l’Inter segue molto da vicino. Come abbiamo fatto ieri con Bernardo Silva cerchiamo di analizzare al meglio le abilità di questo ragazzo. Partiamo da un rapido excursus temporale: Fabio Henrique Tavares, in arte Paulinho, nasce a Campinas il 23 Ottobre del 1993.

Inizia a tirare i primi calci al pallone in una squadra vicino la sua città: il Paulìnia, squadra che poi lascerà nel 2010 per passare alla Fluminense. Da qui inizierà il suo lento miglioramento. Già perché il ragazzo non è un predestinato. Uno di quei talenti da farti sobbalzare sulla sedia sin dalla prima volta che lo vedi.

È migliorato nel corso del tempo. Complice del suo miglioramento è il passaggio in Europa. Da prima al Rio Ave, squadra militante nella serie A portoghese con cui sigla un contratto di 6 anni, poi, nemmeno dopo un mese di permanenza, al Real Madrid Castilla. 

La Francia e la consacrazione

Da qui, dopo un anno in cui non convince pienamente, va in prestito in Francia, al Monaco. Allora sotto la guida di Claudio Ranieri. Scelta che si rivelerà giusta sia per lui che per gli osservatori monegaschi che si confermano eccellenti scopritori di talenti.

Il ragazzo troverà poi la definitiva consacrazione con il tecnico portoghese Leonardo Jardim. L’ex allenatore dello Sporting Lisbona era solito utilizzare il brasiliano come terzino destro di una difesa a 4, dove Fabinho aveva grande possibilità di offendere, mettendo pure in mostra una certa qualità nei tiri e nei cross.

Mistero tattico: terzino o mediano?

Il fatto che il sottoscritto stia scrivendo al passato non è un caso ma è dovuto al fatto che ormai da un anno a questa parte Fabinho sia utilizzato come mediano. Così facendo i monegaschi hanno potuto arginare la partenza di Kondogbia, vero equilibratore del gioco biancorosso.

Ciò però ha portato anche al disinteresse di molte squadre che erano sul giocatore, tra cui l’Inter. Per farla breve, se il giocatore dovesse tornare terzino e dovesse far vedere buone cose i nerazzurri sarebbero ben disposti a farci un pensiero, altrimenti ci sono altri profili su cui puntare. Ne parleremo nei prossimi focus.