Jovetic: “Il gol al Real Madrid è stato molto speciale, la mia esperienza in Italia…”

L’ intervista di Stevan Jovetic

L’ ex attaccante dell’ Inter, Stevan Jovetic, ha parlato del suo impatto con la sua nuova realtà, il Siviglia. Il montenegrino è approdato in Spagna in prestito con diritto di riscatto fissato a 14 milioni di euro e ha messo a segno due reti e un assist nelle sue prime tre apparizioni. Queste le sue parole, rilasciate a El Desmarque:

Come è stato accolto:
“Molto bene, mi sento come se fossi qui da qualche mese e invece sono solo due settimane. A dire il vero intendo ringraziare tutti, compagni di squadra, allenatore, Monchi, il presidente, tutti, perché sto molto bene”.

Con chi si è trovato meglio:
“A dire il vero tutti. Con Nasri ho giocato insieme al City e lo conosco quindi da prima. Abbiamo un ottimo rapporto”.

Come è stata presa l’eliminazione dalla Coppa del Re contro il Real:
“Male, perché più giocano più sono stanchi. Ma il Real Madrid è sempre il Real Madrid. Ogni squadra attraversa sempre un periodo così nel corso della stagione. Noi non dobbiamo pensare a nessuno, né al Barcellona, né all’Atletico, né al Real Madrid. Dobbiamo pensare solo a noi, passo dopo passo, partita dopo partita”.

Il gol al Real in Liga:
“Il gol al Real è stato molto speciale perché si trattava della mia prima partita in Liga, all’ultimo minuto ed ha portato alla vittoria. È stato contro il Real Madrid, è stato come un sogno, non poteva andare meglio, tutti saltavano in panchina. È stato molto speciale”.

Contro l’Osasuna il giocatore che ha corso di più:
“La verità è che questo dato mi piace molto, perché vuol dire che posso fare una cosa e l’altra. Quando si deve correre, corro per aiutare la squadra e ottenere il risultato. Nella lotta per la Liga dobbiamo pensare a noi”.

L’ impatto con Sampaoli:
“Quando sono arrivato qui ho parlato con Nasri e con i giocatori cileni della nazionale come Medel. Tutti mi hanno parlato molto bene di lui. Quando sono arrivato mi ha fatto subito una buona impressione. Mi piace il suo tipo di calcio che richiede gioco e gol. Mi piace”.

Lotta per il campionato:
“Non lo so, è presto per parlare di questo. Sarà difficile perché Real e Barcellona sono club molto forti ma ci batteremo e daremo tutto. Vedremo come saremo messi ad aprile e maggio”.

L’ incontro con Monchi:
“Mi ricordo che quando ci siamo visti mi ha spiegato com’è il club, l’allenatore, come giocava la squadra e quello di cui avevano bisogno. Il Siviglia mi è sempre piaciuto per il modo di giocare grazie al quale ha vinto per tre volte l’Europa League, giocando sempre bene. Ho pensato potesse essere la squadra giusta per me. Banega, come altri giocatori, mi ha parlato bene del club. Anche Kondogbia”.

Volontà di restare:
“Sì, a dire il vero io sono qui in prestito con diritto di riscatto, ma mi piace molto essere qui e vorrei restare”.

Esperienza in Italia e alla Fiorentina:
“A Firenze mi trovavo molto bene. Sono stato lì cinque anni, sono arrivato che ne avevo 18, ero un ragazzino. Tutto è andato per il meglio nei primi due anni, nel terzo, poi, ho avuto un grave infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fuori per un po’. Poi quando sono rientrato ho avuto altre due buone stagioni. Firenze è una città molto speciale, bella, la gente è calorosa, segue molto il calcio. Firenze è come la mia seconda casa. Credo di poter ripetere questa esperienza anche al Siviglia”.