Kalinic: il peso delle parole
Oggi vedremo quanto vale la parola di Nikola Kalinic. Il croato due settimane fa aveva rifiutato la proposta faraonica del Tianjin Quanjian. “Sono ad un punto cruciale della mia carriera, voglio restare in Europa”. La motivazione.
Nonostante ciò, nelle ultime ora il club allenato da Fabio Cannavaro è tornato alla carica. Lo dimostrano le parole di Davide Lippi, intermediario della trattativa, ai microfoni di Sky: “L’operazione era partita da lontano, ma si è conclusa in modo negativo perché per il momento il giocatore ha rifiutato. Ricordiamoci però che il mercato chiude domani.
In Cina addirittura si protrae fino a fine Febbraio. I tifosi della Fiorentina non devono essere preoccupati: finché rimarrà un giocatore viola devono essere felici e penso che continueranno ad esserlo”. Parole agrodolci quelle del figlio dell’ex CT campione del mondo. Un tentativo verrà fatto, ma non è detto vada in porto.
Via a Febbraio?
Come Lippi ha ricordato, i Viola non possono dormire tranquilli fino alle idi di Marzo. Vi è un precedente che conferma tale tesi: Alino Diamanti. Due anni fa il pratese si trasferì a Febbraio inoltrato in Cina, lasciando il Bologna nelle sabbie mobili della Serie B.
Certo è che tra i due giocatori vi è qualche differenza: Diamanti non poteva pretendere ancora molto da se stesso, Kalinic invece è al culmine della carriera. La sua prospettiva infatti è quella di lasciare in Estate per approdare in un top club. Particolare volutamente lasciato in disparte in quel del Franchi. Non c’è la volontà di destabilizzare ulteriormente l’ambiente.
Possibili sostituti
La Fiorentina non si vuole far trovare impreparata. Oltre alla soluzione interna, Babacar, in caso di cessione sarebbe pronta a fiondarsi su Alberto Paloschi. L’ex Chievo è ormai ai margini della rosa dell’Atalanta e potrebbe significare una buona soluzione last minute.