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Ansaldi: ”Inizio non facile all’Inter, ma dimostrero’ chi sono”

E’ stato Cristian Ansaldi l’ospiete del programma ‘Caffe’ Doppio” in onda su Inter Channel. L’argentino si e’ raccontato a 360 gradi.

Ecco l’intera intervista:

Ti piace il caffè?
Sì, sì, mi piace. A noi argentini piace molto il mate, ce lo passiamo, è una cosa che si fa tra amici.
Sei nato a Rosario, terra di tanti campioni…
In generale in Argentina piace tanto il calcio, è lo sport principale. A Rosario si gioca molto a calcio.
Tanti grandi allenatori pure… Tu vuoi fare l’allenatore?
Mmm no.
Belle donne a Rosario?
Si dice così. Mia moglie è di Rosario.
Io da bambino?
Il calcio mi è sempre piaciuto. Scuola e pallone. Ho iniziato a giocare a quattro anni, in un club della zona, poi sono andato al Newell’s. Tutti gli argentini vorrebbero tornare in Argentina a fine carriera, anche io vorrei tornarci.
Sei andato in Russia poi…
Ho imparato il russo, ma parlo meglio l’italiano. tutto diverso. Nella prima partita ho trovato la neve, non l’avevo mai vista, a -5 gradi. Ovviamente dipende dalla persona, io non ho mai avuto problemi. Sono sempre stato tranquillo, anche grazie a mia moglie.                        Mio figlio calciatore?                                                                                                      Gli piace il calcio, ma non so, ha 4 anni ora. Calcia di sinistro, io pure calcio meglio con il sinistro, ma sono destro.
Famiglia molto importante per te?
Sì mi sostiene sempre. Sono stato un anno da solo in Russia, poi mi sono sposato. Mia moglie abitava a 500 metri da casa mia, l’ho conosciuta quando avevo 14 anni.
La tua giornata tipo?
Accompagno i bambini con mia moglie. I miei genitori sono sempre stati così con me e io sono così con i miei figli. Io ho un fratello, ha sempre giocato in Argentina, un anno in Paraguay.
Gol in Nazionale?
Cinque partite, un gol.                                                                                                 Perché poche presenze?                                                                                                Ne ho sempre parlato con i miei compagni qui, ogni volta che c’è stata la possibilità di andare in Nazionale avevo un problema, un infortunio.
Hai vinto tanto…
Per me è molto importante l’umiltà, ma anche il sacrificio.
Religione?                                                                                                                   Sono sempre andato in chiesa. La fede nella mia vita è sempre stata molto importante. Mi ha sempre dato la forza nel momento giusto. Ho attraversato tanti momenti difficili, grazie a Dio sono sempre stato forte. Si tratta di uno stile di vita, non è solo un parlare.
All’Inter non è stato un inizio facile…
Non mi sono sentito come volevo a causa dell’infortunio. Lavorando con umiltà e sacrificio però arriverò dove voglio.
Sei entrato nel momento peggiore della stagione, forse
Non è facile, soprattutto a livello di testa, quando lavori e i risultati non arrivano. Noi siamo l’Inter, sappiamo che dobbiamo abituarci a vincere sempre.
Capelli rossi…
In Italia non ce ne sono tanti così. Però comunque li tingo un po’ di biondo.
Sei cambiato rispetto ai 24 anni?
Mi sento diverso ora, sono in una fascia d’età diversa rispetto ai 24 anni, quando ero in Russia.
Una caratteristica degli argentini è l’Asado
Mi hanno detto che anche Burdisso cucinava. A me piace mangiare. Quando sono arrivato con Icardi abbiamo cucinato pesce. Eravamo 15 persone e abbiamo mangiato qui ad Appiano.
Passioni?
Come sport il calcio, il tennis, mi piace anche giocare, non sono fortissimo però mi piace. Mi piace anche il Ping Pong. Gioco principalmente in vacanza.
Televisione?
Mi piace guardare film, con mia moglie prima di andare a dormire ne guardiamo. Spesso in italiano, quando non ci sono in spagnolo.
Cosa hanno detto papà e mamma della tua esperienza in Russia?
Sono sempre stati molto felici.
Dicono che sei molto bravo a suonare la chitarra…
In realtà non sono da un mese, avrei bisogno di allenarmi un po’ (gli portano una chitarra e suona, ndr). Burdisso è il numero uno. Samuel sono quella elettrica? Non sapevo. A Banega piace cantare, è bravissimo.
L’importante ora è ripartire con l’Empoli…
Dobbiamo continuare, pensando sempre e solo a vincere. È questa la cosa più importante. I tifosi si aspettano sempre di più, io so che lavorando posso arrivare all’Ansaldi che tutti hanno visto. Ora devo continuare a lavorare.
A che posto arriviamo?
Se continuiamo a lavorare così possiamo arrivare tra le prime tre. Champions? È bellissima, l’ho sempre giocata in Russia e in Spagna.
Forza Inter sempre!

Fonte InteChannel