Inter, occhio al talento: i 10 migliori Under 21 del calcio mondiale

Indice dei contenuti

1 Inter prenditi il futuro1.1 10) Ousmane Dembele (Borussia Dortmund)1.2 9) Leroy Sanè (Manchester City)1.3 8) Marco Asensio (Real Madrid)1.4 7)Anthony Martial (Manchester United)1.5 6) Gabriel Jesus (Manchester City)1.6 5) Marcus Rashford (Manchester United)1.7 4) Renato Sanches (Bayern Monaco)1.8 3)Delle Alli (Tottenham)1.9 2) Gianluigi Donnarumma (Milan)1.10 1) Christian Pulisic (Borussia Dortmund)Inter prenditi il futuro

L’Inter è squadra che da sempre tiene d’occhio i giovani del futuro. Caratteristica ormai fondamentale per una società che vuole entrare nell’elite europea. Oggi cercheremo di fornire una lista che contempli i migliori 10 U21 al mondo.

Non ce ne vogliano i nostri lettori se tra qualche anno i nomi che faremo non rispetteranno le attese. Non sarebbe né la prima ne l’ultima volta. È un gioco e come tale cercheremo di vincere le nostre scommesse, sperando che queste vestano la casacca nerazzurra. A meno che non lo facciano già (Scopri il primo talento)

10) Ousmane Dembele (Borussia Dortmund)

Il Borussia è una squadra sempre molto attenta la crescita dei propri ragazzi. Non a caso la scorsa estate ha sborsato 15 milioni di euro al Rennes per questo ragazzo classe 98. Dembele ha una serie impressionante di qualità tra le quali spicca la sua grandissima velocità, con la palla e senza. Quando punta l’avversario difficilmente può essere fermato.

Senza voler bestemmiare, lo paragonerei al primo Ronaldo. Quello vero. La pecca che per ora lo limita maggiormente, oltre ad un fisico troppo esile, è l’egoismo. Non ama passare la palla ai compagni e più volte sbaglia la scelta di gioco da intraprendere.

Tuchel sta già provando a migliorarlo da questo punto di vista ma ci vorrà ancora un po’ di tempo. Inte tienilo d’occhio (scopri il prossimo talento)

9) Leroy Sanè (Manchester City)

Sanè è un classe 1996. Rientra a pelo quindi in questa speciale classifica. Non è stato facile collocarlo perché mi sono più volte chiesto se far prevalere l’oggettività vera e propria o il parere personale. Ha vinto la seconda e mi scuso di già se in futuro il mio giudizio su di lui risulterà inadatto.

Sicuramente sarà così. Il ragazzo è un mancino naturale che può giocare indistintamente come trequartista o come ala. La sua duttilità è dettata dalla grande intelligenza tattica. Sembra avere tutti i colpi che contraddistinguono una star.  Buon tiro, grande elevazione e superba velocità.

Quest’ultima è una caratteristica che man mano che passa il tempo troveremo sempre più frequente fra le top star del calcio europe. Passiamo alle dolenti note. Sanè va in completa difficoltà quando la squadra va male. Non riesce proprio a reagire.

Tal problema si manifesta pure nelle fase iniziale della partita: se fa un errore grave state pur certi che sarà difficile per lui riprendersi. Comunque materiale buono per l’Inter (scopri il prossimo talento)

8) Marco Asensio (Real Madrid)

Marco Asensio è ciò che si definisce un diamante puro. Cresciuto nelle giovanili del Maiorca, passa nel 2014 al Real Madrid per la cifra di 3,5 milioni di euro. Da qui andrà in prestito all’Espanyol, squadra molto attenta alla crescita dei giovani.

Il ragazzo ha delle caratteristiche importanti. Una visione di gioco straordinaria abbinata a un tempismo pressoché perfetto. Guardando le partite dei blancos si può notare come Zidane abbia già grande fiducia in lui. Rispetto agli anni scorsi, Modric partecipa meno alla costruzione della manovra nella metà campo avversario. Questo perché il compito è stato affidato al giovane maiorchino.

Il quale, per inciso, nelle gerarchie ha scavalcato Isco e  James Rodriguez. Non proprio due novellini. La sua pecca è quella di essere basso e non particolarmente robusto. Molte volte quando si trova in difficoltà tende ad incaponirsi ed a provare la giocata.

Non sempre riuscendosi, anzi. La serie A potrebbe essere un campionato a lui congeniale. E all’Inter serve un costruttore di gioco (scopri il prossimo talento)

7)Anthony Martial (Manchester United)

Se questa classifica fosse stata due anni fa sicuramente Martial si sarebbe trovato perlomeno nella top 5. Peccato che i suoi recenti trascorsi allo United abbiano fatto venire più di un dubbio sulle sue capacità. Mentali prima che fisiche.

A parer mio Anthony non ha saputo reggere la pressione scaturita dall’ingente somma pagata dai Red Devils per il suo cartellino. 50 milioni di euro più 30 di bonus. Il 19enne più pagato della storia. Tutti da lui si aspettavano che da subito trascinasse la squadra al successo. Ma non è stato così. Peccato.

Il ragazzo ha tutto per sfondare. Fisico, velocità di esecuzione, esplosività e visione di gioco. Quando lo vidi a giocare al Monaco pensai che quel ragazzo avrebbe potuto giocare dove volesse. Il risultato sarebbe in ogni caso stato eccellente. Nell’ultimo anno però mi sembra regredito, deve essere scattato qualcosa nella sua testa.

Un demone che lo ha avvolto tra mille oscuri pensieri. Dico la verità, sul campo, vedo la stessa inflazione che ha avuto Balotelli negli anni passati. D’altro canto però, se tutt’ora Mario nazionale  gode di un altissimo credito verso l’opinione pubblica non vedo perché non lo debba avere pure Martial. Settima posizione meritata (scopri il prossimo talento)

6) Gabriel Jesus (Manchester City)

Il futuro del Brasile. La nazionale verdeoro negli ultimi anni ha avuto risultati deludenti. La speranza di tornare grandi, oltre che da Neymar, passa da questo ragazzo. Anche in questo caso Guardiola ci ha visto lungo, assicurandoselo prima di tutti sul mercato mondiale.

Mi trovo in difficoltà a farvi una scheda tecnica di questo giocatore perché ha veramente tutto. I dubbi che pervadono la mente sono quelli, ancora una volta, sulla forza mentale. Se da una parte è vero che Gabriel Jesus è già decisivo in nazionale, dall’altra dico di aspettarlo all’esame europeo.

Se riuscirà ad imporsi anche in Inghilterra non avrei problemi a spostarlo al numero 1 di questa classifica (scopri il prossimo talento)

5) Marcus Rashford (Manchester United)

Lo so cosa state pensando. E vi dico che avete pienamente ragione. Rashford negli ultimi mesi ha perso molte posizioni nello scacchiere dei Red Devils. Ma vi assicuro che questo è un campione degno della Top 5 di Interdipendenza.net.

Non si bruciano le tappe così in fretta in un top club a caso. A meno che tu non ti chiami Federido Macheda e non abbia una fortuna sfacciata. Questo però è un calciatore vero. Potrei mettere la mano sul fuoco e dirvi che diventerà uno dei top nel suo ruolo. Attualmente si trova già di fronte ad uno scoglio importante della sua carriera.

Un allenatore che lo vede poco (o che lo vuol gestire nella migliore maniera) e una concorrenza agguerrita. Se saprà non farsi buttare giù state certi che in Inghilterra è nato un Pallone d’Oro (scopri il prossimo talento)

4) Renato Sanches (Bayern Monaco)

Sulla sua età quest’anno si è discusso molto. Chiacchiere infondate spinte dalla invidia verso uno che già a 18 anni aveva in mano il centrocampo del Benfica. Ha esordito nel 2015 contro l’Astana, in Champions League. Da quel momento in poi non è mai uscito dal giro della prima squadra.

È diventato una figura cardine delle aquile meritandoci la convocazione all’Europeo, dove è definitivamente esploso. Tra bonus e non il suo prezzo di trasferimento si è aggirato intorno ai 70 milioni di euro. Non è stata una pazzia, anzi, in futuro ritengo che possa diventare pure una cifra ben più bassa rispetto al valore di mercato.

Per farvi capire il tipo di giocatore direi che ha le stesse qualità di Seedorf. Differentemente dall’ex Milan è però molto più dinamico e riesce a conquistare molti più palloni. In certe situazioni è ancora immaturo e rischia quando non dovrebbe. Ancelotti può essere l’allenatore giusto per migliorare questa pecca (scopri il prossimo talento)

3)Delle Alli (Tottenham)

Ridordate il furioso dibattito calcistico che è scoppiato in Inghilterra a metà della scorsa decade? Vi rinfresco la memoria. Ci si chiedeva continuamente perché Gerrard e Lampard, due dei migliori centrocampisti del mondo, non riuscivano a coesistere.

Questioni di leadership, scarso feeling e posizioni sbagliate. La sintesi perfetta di questi due talenti è Delle Alli. Il giovanotto degli Spurs ha saputo in pochissimo tempo attirarsi le attenzione di tutto il mondo. Ha il senso del gol e il tempo di inserimento di Frankie Lampard e l’intelligenza tattica di Steven Gerrard.

Lo vedrei bene in ogni ruolo del centrocampo. Da mezzala, ha un atteggiamenti coast to coast che gli permette di essere uno dei migliori realizzatori di tiri nello specchio della Premier e uno dei migliori giocatori di contrasti vinti.

Può fare pure il regista, ma deve migliorare. In questo ruolo tende a sviluppare azioni più congeniali al futsal che al calcio a 11. Mi spiego: dopo un breve giro palla tende a scaricare su Harry Kane per poi inserirsi centralmente. Lasciando scoperta la difesa.

È un limite assolutamente migliorabile, specialmente se sviluppato in ruolo dove viene adattato solo in caso di estrema necessità (scopri il prossimo talento)

2) Gianluigi Donnarumma (Milan)

Bisogna essere oggettivi. Con dispiacere ma bisogna farlo. Gianluigi Donnarumma non può che essere il futuro del calcio italiano. Sulle sue capacità non c’è dubbio alcuno. Se Alli è la sintesi fra Gerrard e Lampard, Gigio non può che essere quella fra Buffon e Neur. Ha il senso della posizione del primo e il tempismo e la strapotenza fisica del secondo.

Nonostante l’altezza, ha un colpo molto snodato che gli permette di essere abile anche nel respingere i tiri bassi. Abilità che si ritrova pure nelle uscite basse. Tra i pali deve molto alla esplosività che si ritrova nelle gambe. Queste gli permettono di coprire enormi distanze con balzi rapidi a lunga gittata.

L’unica cosa a cui il talento di Castellammare dovrà stare attento è se stesso. Il perché ce lo spiega un’altro ex enfant prodige del nostro movimento, Vincenzo Fiorillo: “All’inizio ho peccato di troppa presunzione. Quando sei giovane pensi che tutto sia dovuto.

Ai primi errori, poi, ho perso la tranquillità. In Italia facciamo troppo presto ad appiccicare le etichette come questa. Poi, al primo errore, è chiaro che non puoi essere l’erede di Buffon e passi da tutto a niente. Ti cancellano.” Chissà che non decida mai di approdare sulla sponda giusta di Milano. Quella dell’Inter naturalmente (scopri il prossimo talento)

1) Christian Pulisic (Borussia Dortmund)

Crhristian Pulisic è ciò che gli USA aspettavano da anni: un fenomeno. La testimonianza che finalmente tra i tanti ragazzi che praticano il soccer esista qualcuno in grado di alzare la media. Col suo talento ha già messo in difficoltà la federazione statunitense.

Sì perché il ragazzino della Pennysilvania è giocatore atipico per il sistema di gioco a stelle e strisce. Tradizionalmente la USMNT ha preferito costruire le azioni dalle fasce verso l’interno con attaccanti grandi e grossi serviti da arcigni terzini.

Pulisic invece ha un’altra visione delle cose. Crea superiorità, permette al gioco di allargarsi e porta via l’uomo attirando l’attenzione su di se. In patria tutti sanno che questo ragazzo è destinato a fare grandi cose, per questo tendono a minimizzare il suo talento.

“In Brasile hanno due o tre nuovi Pelé ogni 20 anni, noi uno ogni 100. Se quei due o tre falliscono nel corso della nuova carriera perché non potrebbe farlo lui?”. Sono le parole del presidente federale Gulati.

Non è un giocatore dal fisico statuario. Anzi. Nonostante abbia un altezza nella media( 180 cm) è piuttosto esile. Ma questa è la sua forza. È per questo che è difficile da arginare. Il ragazzo è a conoscenza della sua straordinaria agilità. Sa usarla.

È capace di dribblare 3 uomini in rapida successione. Non è un grande recuperatore di palloni ma sa districarsi bene in fase difensiva. Come abbiamo detto ha una grande abilità nei dribbling ma non è altrettanto bravo nelle scelte di gioco. Più volte si incaponisce e tende a perdere palla. È soprattutto un grande rifinitore: ha l’assist nel sangue.

È da Inter? Assolutamente. È un 1998 che dimostra una grande maturità, non solo in campo ma anche fuori. “Ho solo 17 anni ma sento di poter lasciare il segno. Se sono pronto, sono pronto”. Badate bene, non sono le parole di un adolescente montato.

Sono solo le parole di un ragazzino che ha già capito dove possono spingerlo le sue enormi qualità. Qui non si tratta di capire se il ragazzo sia pronto. Si tratta solo di comprendere quando il suo talento stratosferico entrerà in rotta di collisione con il calcio mondiale. E comunque, se non vince il pallone d’oro mi mangio l’IPad con cui sto scrivendo. He’s the man.