Chivu su Inter-Roma: “Pioli, lavoro straordinario. Perisic sarà fondamentale”
Inter-Roma, il pensiero di Chivu
Cristian Chivu, che in Italia ha vestito le maglie di Inter e Roma, parla della sfida tra le due di domenica sera al Meazza. “Una partita ad alto ritmo, Inter e Roma stanno bene fisicamente e mentalmente. Una cerca continuità, l’altra di tenere lontano il Napoli e vicina la Juventus” racconta l’ex difensore romeno alla Gazzetta dello Sport.
Su Spalletti: “Un grande allenatore, ha un modo di parlare alla squadra e di caricare i giocatori che è unico. E poi è attentissimo ai dettagli, pignolo. Da calciatore spesso non capivo, adesso mi è tutto più chiaro: prevenire è meglio che curare“.
Chivu dice la sua sul lavoro di Pioli all’Inter: “Sta facendo qualcosa di straordinario e allo stesso tempo credo sia consapevole che dovrà continuare questa striscia per puntare al ritorno in Champions. L’Inter ha perso punti quando invece aveva il dovere di vincere. Eppure quando scegli un allenatore come De Boer sai che dovrai essere pronto ad affrontare le difficoltà. Allora sarebbe stato meglio valutare prima se puntare o meno su di lui”.
A livello tattico: “Parto ricordando ciò che accadde all’andata (2-1 per la Roma, ndr), quando all’Inter mancò l’organizzazione nella fase di non possesso palla. Credo che la Roma cercherà ancora le verticalizzazioni per sfruttare la velocità degli esterni. L’alternativa sarà una scelta “fisica” con continue sponde su Dzeko“.
Cosa farebbe per fermare Salah: “Quando mi capitava di sfidare gente veloce come Messi o Robben preferivo stare un po’ staccato da loro confidando nel raddoppio del centrale del mio lato o in quello del centrocampista di quel settore”.
L’uomo chiave per l’Inter: “Perisic, fondamentale nei big match. Ha corsa, visione di gioco e senso del gol. Se la Roma giocherà a 3 dietro, il croato potrebbe affrontare un centrale portato fuori ruolo”.
Cosa ci vuole perché Inter e Roma tornino a lottare per lo scudetto: “Per arrivare al livello della Juventus non servono soltanto undici ottimi giocatore e un ottimo allenatore. Ci vogliono una società sana che ti difenda, la tradizione e il palmares”.