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Caputi insiste: “Bernardeschi è dell’Inter, è tutto fatto.”

Bernardeschi-Inter: Massimo Caputi conferma la chiusura della trattativa

Intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, Massimo Caputi ha ribadito l‘esclusiva lanciata da Il Messaggero qualche giorno fa. Queste le sue parole:

“A noi risulta che Inter e Fiorentina abbiano già trovato un accordo sulla base di 40 milioni di euro. Abbiamo le nostri fonti, le abbiamo confrontate e non avrebbe senso dare notizie senza fondamento. E’ evidente che Bernardeschi è un giocatore di grande livello e che l’Inter sta cercando top player in Italia. Secondo quanto abbiamo raccolto, l’affare si farà, milione più milione meno. Nel calcio comunque tutto può succedere, visto che su Bernardeschi c’è anche la Juventus. A mio giudizio, Berna vale qualcosa in più di 40 milioni. Anche il suo procuratore magari lo valuta un po’ di più”.

JUVE-MILAN AL VELENO – “Per me non andava dato il rigore, il giocatore del Milan era troppo vicino a Lichtsteiner al momento del cross. Quando c’è il dubbio al 97′, il rigore secondo me non si fischia. Il regolamento è un po’ contorto in tal senso: si poteva fischiare al 50% e non fischiare nell’altro 50% dei casi. Capisco il risentimento dei tifosi juventini, perché ogni volta che succede qualcosa sembra che si gridi al complotto. Personalmente non penso all’esistenza di alcun tipo di complotto, ma semplicemente che il rigore di ieri non andava fischiato. Scudetto? Roma e Napoli hanno fallito molte opportunità nel corso della stagione. La Juventus ha un ritmo impressionante ed è difficile starle dietro, ma questo non fa altro che aumentare il rammarico delle pretendenti. Credo che i bianconeri sarebbero stati favoriti per la vittoria dello Scudetto anche in caso di pareggio col Milan. Il campionato avrebbe potuto avere però maggiore interesse”.

ROMA IN CALO – “La Roma ha avuto un crollo verticale dopo la vittoria con l’Inter. La condizione fisica dei giallorossi mi sembra precaria, ma in questi giorni ho visto anche degli errori da parte di Spalletti. A Lione, ad esempio, i cambi sono arrivati troppo tardi”.