Facchetti:”Che emozione vedere mio fratello sulla panchina dell’Inter”
Intervistato dalla Gazzetta Dello Sport, Gianfelice Facchetti ha spaziato sulla stagione nerazzurra alla vigilia di Inter-Atalanta. Queste le sue parole:
“Handanovic o Berisha? Il primo è migliorato ancora quando la difesa è diventata affidabile, l’altro è stato una sorpresa: strano per una società che valorizza i suoi giovani. Che effetto mi fa vedere un Facchetti sulla panchina dell’Inter? Un’emozione indescrivibile, perché Vecchi e mio fratello Luca sono arrivati in un momento molto delicato subito dopo l’esonero di De Boer. La gara col Southampton e soprattutto quella col Crotone potevano condizionare il resto della stagione. Poi con Pioli le cose si sono sistemate. Se fosse arrivato prima? Probabilmente le cose sarebbero andate in modo diverso. Mancini ci ha fatto un brutto scherzo, poi la società ha sbagliato ad affidarsi a un allenatore straniero che non conosceva il nostro calcio. Sorpreso da Gasperini? Direi di no, si sapeva che è un ottimo allenatore.”
“Con l’Inter non ha avuto fortuna, ma non c’erano le condizioni per esaltare il suo lavoro. O lo segui, o non lo capisci. Con lui non ci sono vie di mezzo, non c’è il grigio. Quest’anno ha avuto un inizio difficile, ma per uscire dal momento critico ha avuto coraggio a puntare su giovani di valore. Ha rischiato, è stato premiato. Mi piace il suo gioco: veloce e spettacolare. Se ho il cuore diviso in due? No, sempre stato interista. Soltanto l’anno del Malines (1987-88, ndr) andavo a vedere l’Atalanta con i miei compagni di squadra. Non ne perdevo una, ma ero un tesserato dell’Atalanta, nessun conflitto d’interesse. L’anno dopo mi sono rifatto con gli interessi: è arrivato lo scudetto col Trap. La partita che non dimentico? Atalanta-Inter 0-2 col primo gol di Balotelli in A (6 aprile 2008, ndr). Si vedeva che Mario era una forza della natura. Come finisce domani? Vince l’Inter 2-1: gol di Icardi, Gagliardini e Petagna. Ma vedo molto equilibrio”