Lettera aperta all’arbitro Viktor : “Oggi siamo tutti bavaresi”
Lettera aperta all’arbitro Viktor
E se fossimo tutti tifosi del Bayern Monaco? Bè… Dopo aver cercato, invano, di smaltire la rabbia per l’eliminazione di ieri sera, magari con qualche pinta di birra, magari andando a correre sentendoci un po’ come Rocky quando si sta preparando alla sfida con Ivan Drago, prenderemmo carta e penna e scriveremmo alcune cosine all’arbitro Viktor Kassai. La sua direzione di gara è stata un disastro.
Questo lo sapete. Quindi… Quindi, sì, è proprio il caso di ‘stramaledire’ il fischietto ungherese manco ci avesse rubato la fidanzata. E’ vero, negli anni, ci hanno insegnato ad accettare le decisioni degli arbitri perché, ci hanno sempre detto, “fanno parte del gioco”. Ma come si fa? Come? Se oggi fossimo tutti tifosi del Bayern Monaco, fidatevi, urleremmo a squarcia gola non contro il cielo ma “Basta con il buonismo”. Non si può assolvere il buon Viktor. Non si può oggi, non si potrà domani, non si potrà forse mai.
Sei un arbitro internazionale, per la miseria, mica quello che si chiama all’ultimo istante per il torneo estivo di calcio dove l’unica cosa fenomenale sono le maglie in acrilico – magari di Ronnie o di Simeone – indossate dai partecipanti. Quindi: prenditi ‘ste riflessioni e porta a casa, caro (mica tanto) Viktor
1 – Il ‘non’ fallo di Vidal. Come hai fatto a non vedere che l’ex centrocampista della Juve ha preso il pallone? Ma cosa stavi guardando? Se su WhatsApp ti aveva scritto la rossa carina che era seduta in prima fila al Bernabeu? Una cosa del genere, ripetiamo, è ammissibile solo se stai arbitrando Roccannuccia-Montetomatico, decisiva per la qualificazione alla finale del torneo dei Tre Salami organizzato ogni Ferragosto da mio zio Antenore, e dietro le panchine ha appena preso posto la sosia di Scarlett Johanson vestita anche lei da Vedova Nera negli Avengers.
2 – Come i gol in fuorigioco che hai concesso al Real Madrid. Volevi entrare nella storia insieme a CR7 e i suoi cento gol in Coppa dei Campioni? Bè, caro Viktor: più che passare dalla porta principale, hai preso in pieno volto la porta principale. E no, non stiamo discutendo se c’era luce o non c’era luce, se il ciuffo di CR7 era più avanti della stringa di Hummels. O se era il caso di trasmettere nuovamente il Processo di Biscardi e farci sopra centodue puntate. Qui si sta discutendo di due regole fondamentali. La prima: il 2 a 2 è un metro abbondante in fuorigioco. Un metro. Hai presente cento centimetri? Ma l’hai passato l’ultimo rinnovo della patente? Siamo tutti preoccupati: un po’ per te, ma soprattutto per gli automobilisti ungheresi che potrebbero incrociarti… Nel secondo gol Ronaldo parte davanti alla linea del pallone. E’, forse, la prima, diciamo massimo la seconda regola che ti insegnano al corso. Hai per caso ‘fatto taglia’ per uscire con la sosia di Scarlett Johanson?
3 – “Arbitraggio non all’altezza ma nessuna malafede”. Carlo Ancelotti si conferma un Signore, ma di quelli con la Esse maiuscola. In effetti, anche noi, ci associamo al migliore allenatore del mondo: qui non c’è malafede, qui c’è proprio ‘scarsità’.
Ti è andata bene, caro Viktor, che ieri sera c’era lui sulla panchina del Bayern Monaco. Pensa se c’era uno come Mourinho o come Simeone (qualcuno oggi ha già detto che viene all’Inter e qualcuno ha ribattutto di No? Più che altro perché sta diventando un qualcosa di riutale nelle giornate degli interisti: come la prima sigaretta del mattino dopo il caffè e non vorrei rinunciarci). Ti è andata bene, Viktor. Perché se avessi arbitrato così anche la sfida fra Montetomatico e Roccannuccia, probabilmente, avresti preso più fischi che Higuain a Napoli. Perché va bene tutto, ma anche al tutto c’è un limite.
E tu, caro Viktor, l’hai ampiamente oltrepassato. A mai più (si spera) arrivederci, quindi.
di Matteo Gardelli