We have a dream…
Fin dal giugno scorso le cronache parlano della definizione della vicenda societaria che dovrebbe realizzarsi in questo periodo e dare finalmente un assetto definitivo alla proprietà ed al management.
Il Corsera nell’ottobre 2016 citava “una clausola inserita da Suning nel contratto che obbliga ThoHir a vendere le sue quote residue al raggiungimento di determinati parametri finanziari. Anche per questo e’ stata lasciata a lui la gestione del club durante questa fase….Se centra i parametri sara’ liquidato con una certa somma, se i conti sono diversi da quelli prospettati ricevera’ meno per il restante 30%”.
Ovviamente non e’dato conoscere a chi scrive se gli obbiettivi finanziari siano stati raggiunti o meno e, tutto sommato, interessa poco in questa sede sapere se Thoir incassera’ una ulteriore plusvalenza o meno.Suning ormai ha dimostrato la sua potenza di fuoco e questo ci tranquillizza. Quello che stuzzica la fantasia degli appassionati nerazzurri e’ invece un altro quesito: sarà Zhang a rilevare anche questo 30% oppure il gruppo cinese sta aspettando soci in grado di rilevare questa quota e collaborare alla gestione del club nei prossimi anni?
Cerchiamo una risposta razionale…ma non troppo, come sono tutti i tifosi. Con i due terzi della società, il gruppo cinese è ampiamente coperto nell’indirizzo delle scelte strategiche; perché dovrebbe destinare ulteriori risorse all’acquisto della quota?
E perché dovrebbe privarsi di eventuali partnership che potrebbero apportare risorse e contributi di idee ed esperienza di fondamentale importanza? Proseguiamo: secondo il Sole 24 ore del 18 novembre scorso, Saras e’tornata ampiamente in utile (152 mln nei primi 6 mesi del 2016 con una previsione di 196 mln a fine anno). Una posizione finanziaria netta ampiamente positiva, investimenti per oltre 140 mln e dividendi altissimi.
Se e’ vero che Suning ha acquistato il 68,55% per 270 mln di euro, il 31,45 % di Thoir vale circa 125 mln di euro. Cifre importanti ma non impossibili dato il contesto.
Insomma…ci siamo già capiti no? Se Massimo Moratti (magari insieme a Tronchetti Proverà o ad altri investitori col DNA nerazzurro) acquisisse la quota di Thoir qualcuno si scandalizzerebbe?
Noi no! Anzi.
Sarebbe il matrimonio perfetto tra la grandezza del gruppo globale proiettato nel futuro e la nostra storia di vittorie recenti e passate, la sinergia migliore tra la ricerca dell’ innovazione spinta al top e la solida tradizione industriale di Milano e di una delle famiglie che hanno fatto la storia della città e dell’Inter.
We have a dream direbbe qualcuno. Forse sarebbe un sogno. Un sogno che potrebbe diventare anche un incubo, per gli altri.