Fiorentina-Inter, il capitano non basta. Non si vive di solo Icardi, purtroppo

Fiorentina-Inter, Icardi non basta

Fiorentina-Inter | Siamo così sicuri che allenatore e diversi giocatori meritino la riconferma all’Inter? E’ la domanda alla quale bisognerà trovare una valida risposta da qui alla fine della stagione per cercare di non fallire (anche) il prossimo campionato. La sconfitta di Firenze, però, può aiutare (e non poco) a trovare fin da subito la strada giusta da percorrere. Perché se è vero che l’Inter ha ribaltato il risultato nel primo tempo, è anche vero che nella ripresa si è sciolta, è crollata e solo Icardi (l’unico, vero Fenomeno di questa squadra) ha evitato che il punteggio fosse pesantssimo. Un problema di ‘mentalità’ che si era già palesato, ad esempio, nel disastro di Crotone. Un problema serio: una squadra che mira in alto non può, non deve prendere tre gol e un calcio di rigore in soli 25 minuti. La Fiorentina, dopo il rigore sbagliato da Bernardeschi, sembrava infatti in attesa del colpo del ko invece, aiutata dagli svarioni difensivi di Miranda e compagni, si è presa la partita. La rimonta all’Europa League si fa sempre più difficile perché, domani, il Milan potrebbe allungare ancora di più.

La partita.

Il primo sussulto arriva al minuto numero 6 quando, dopo un calcio d’angolo, la palla rimpalla su Gagliardini che prova a metterla in mezzo, ma Tătărușanu non si fa sorprendere. La risposta della Fiorentina arriva al 9’: dopo una buona trama Milić crossa in mezzo, Bernardeschi colpisce di testa ma il pallone termina alto sopra la traversa. Al 17’ Babacar cade in area di rigore, allarga le braccia per protestare ma la decisione del direttore di gara, ossia lasciar correre, è corretta: non c’è fallo sull’attaccante senegalese. Al 21’, la Fiorentina sciupa una buona occasione con Milic che, in transizione, non serve col tempo giusto Borja Valero: il centrocampista spagnolo perde il tempo di gioco e viene chiuso in calcio d’angolo. Il gol è nell’aria con la squadra di Sosa che ha il pieno controllo della partita. Tanto è vero che si materializza al 23’: palla sull’esterno a Milic, la difesa dell’Inter è troppo schiacciata, così il croato serve facilmente l’accorrente Vecino che trafigge Handanovič. L’Inter, che fino a quel momento sembrava ‘assente’, si riaccende al 29’ e trova il pareggio: tunnel di Peresic a centrocampo, poi allarga il pallone per Candreva che, dopo un ottimo dribbling, chiude il triangolo con il croato che non sbaglia e trova il decimo gol in questo campionato. L’Inter recupera la tranquillità e al 33’ va addirittura in vantaggio: bella palla in verticale di Joao Mario, Icardi stoppa bene, controlla il ritorno del difensore, entra in area di rigore e non perdona. Per il capitano è il ventiduesimo gol stagionale, il primo in trasferta dopo sette mesi: l’ultimo lo aveva messo a segno, sempre in Toscana, nella vittoriosa trasferta di Empoli. Al 38’ Candreva spreca l’occasione del terzo gol: bellissimo cambio di gioco di Peresic, ma lo stop dell’esterno azzurro non è all’altezza della situazione e Tătărușanu blocca senza problemi. Al 44’ Handanovic salva il risultato con una bella deviazione in calcio d’angolo, a una mano, su una gran botta di Borja Valero. Il portiere si ripete, poi, allo scadere con un’altra provvidenziale deviazione dopo una conclusione ravvicinata.

La ripresa si infiamma subito: Nagatomo sbaglia un rinvio, Babacar impedisce a D’Ambrosio di spazzare l’area di rigore e viene poi strattonato dal difensore napoletano. Per l’arbitro è calcio di rigore: la decisione è giusta, si vede chiaramente la maglia tirata dell’attaccante africano. Sul dischetto si presenta Bernardeschi, ma il numero dieci viola calcia malissimo: un mezzo scavetto che Handanovic devia senza problemi. Brutto, davvero brutto errore per il talento italiano. Pochi minuti dopo, al 12’, viene sostituito con Ilicic, il Franchi rumoreggia, lui alza le braccia per chiedere scusa e i fischi si tramutano subito in applausi. La Fiorentina, complice anche un Inter non così ‘cattiva’ nel cercare la zampata che potrebbe chiudere la partita, continua a giocare e mette in difficoltà la squadra nerazzurra: al 16’ Miranda commette un brutto errore in fase di impostazione, il pallone arriva a Babacar che calcia altissimo. Al 17’ Ilicic salta (con una facilità imbarazzante) mezza difesa dell’Inter, poi riesce a servire Borja Valero che calcia e Handanovic devia in angolo. Come nel primo tempo si respira il profumo del gol che arriva puntuale dalla battuta dalla bandierina: Astori, colpevolmente non marcato da nessuno, trafigge Handanovic per il 2 a 2. Il difensore va poi ad abbracciare Bernardeschi in panchina per dedicargli il gol dopo il precedente errore dal dischetto. L’Inter, anziché reagire, crolla: passano sessanta secondi e Vicino con un bel rasoterra firma il 3 a 2. Imbarazzante come la retroguardia nerazzurra si fa bucare per vie centrali. I cali di concentrazione del gruppo di Pioli si confermano quindi tanto improvvisi quanto letali. L’Inter prova ad attaccare, ma senza equilibrio si espone troppo: tanto è vero che al 25’ Babacar piazza il 4 a 2 con un bel ‘piattone’ sul palo lontano. In venticinque minuti, quindi, l’Inter incassa tre gol e un calcio di rigore: non è assolutamente una media per una squadra, ripetiamo, che ambisce a puntare in alto. A questo punto Pioli prova a mescolare le carte e inserisce sia Eder che Brozović. Ma l’Inter sembra non esserci più: Salcedo entra come una lama nel burro nella difesa nerazzurra, mette in mezzo il pallone e Babacar firma il 5 a 2 (il gol è in fuorigioco, ma poco importa: la partita è stata decisa da tutto tranne che dalle decisioni del direttore di gara, ndr). Sempre Babacar sfiora la tripletta e il 6 a 2 al minuto numero 40: la sua conclusione viene però deviata in calcio d’angolo. Al 43’ Icardi segna la sua personale doppietta e porta il risultato sul 5 a 3. Il capitano – ripetiamo: l’unico vero fuoriclasse di questa squadra – si carica l’Inter sulle spalle e segna anche il 5 a 4 al minuto 47’. Pochi istanti dopo una conclusione di Brozović fa saltare tutti in piedi, ma Astori devia con il tacco (probabilmente il pallone sarebbe comunque terminato sul fondo, ndr).

Insomma: la partita che doveva rilanciare Pioli e la squadra, affossa sia il tecnico che diversi giocatori. D’altronde davanti alle difficoltà l’Inter crolla mentalmente, si scioglie, si disunisce, come se ognuno pensasse un po’ troppo a se stesso.

Non si vive di solo Icardi, purtroppo.