Inter News : Dirigenza nerazzurra, tutti i numeri della crisi
Inter News : tutti i numeri della crisi
Inter News – I numeri non mentono quasi mai e alcuni dati pubblicati recentemente dalla Gazzetta dello Sport sul via vai nerazzurro dei dirigenti nerazzurri degli ultimi 7 anni raccontano più di tutte le analisi giornalistiche realizzate in questo lungo periodo.
3 azionisti di maggioranza, 2 presidenti, 3 vice presidenti, 32 membri di Cda, 4 amministratori delegati,5 team manager, 10 allenatori (Mourinho e Vecchi compresi) 46 (!!) componenti dello staff tecnico, 3 segretari generali, 5 team manager, oltre a varie altre figure dirigenziali dell’ area tecnica e di supporto.
Dulcis in fundo: 77 giocatori
Numeri che sarebbero impietosi per l’Alitalia di questi giorni, figuriamoci per un club calcistico alla ricerca del prestigio perduto!
Nessuna organizzazione imprenditoriale moderna e’ in grado di competere con una simile frammentazione della catena di comando, che priva la società della necessaria programmazione tecnica ed economica, indebolisce l’immagine dell’azienda nei confronti di qualsiasi stakeholder, inibisce l’adozione di qualsiasi strategia complessiva finalizzata al recupero di posizioni rispetto ai competitor.
Anni persi, per i risultati sportivi conseguiti e per le decisioni fondamentali per la vita del club che sono state rinviate sine die e ancora oggi attendono risposta (leggasi stadio).
Viene l’ulcera a pensare ai quasi due milioni di euro corrisposti al sig. Bolingbroke per gli anni 2016-2017 (come riporta il sito Calcio e finanza dello scorso agosto); poco meno di Marotta, i cui risultati però sono sotto gli occhi di tutti.
Ora c’e’ Suning, che pare avere idee assolutamente chiare al riguardo e tutti ci auguriamo che lo stillicidio di certi dirigenti sia terminato, che il management sia scelto per meriti incontrovertibili certificati dal curriculum e che stiano alla larga dalla stanza dei bottoni nerazzurra affaristi italiani o asiatici privi di qualsiasi legame con la società.
Se cosi non fosse, sarebbe del tutto inutile fantasticare di Simeone o Conte in panchina, acquisti di altri giocatori più o meno talentuosi, piazzamenti da inseguire per rientrare nell’Europa che conta.
In questo caso tutti i tifosi farebbero bene a prepararsi per proseguire la traversata del deserto.
Quella del popolo ebreo fu lunga 40 anni; il popolo interista fa i debiti scongiuri.