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A San Siro l’avvio della campagna abbonamenti: per vincere o per competere ?

San Siro, si apre la campagna abbonamenti. Nel momento peggiore

Domenica sera i tifosi che hanno affollato San Siro per Inter Napoli hanno trovato sulle sedute il volantino con cui la società annuncia l’avvio della campagna abbonamenti per la prossima stagione :

“Caro Interista, quella che ci aspetta sarà una stagione ambiziosa, con traguardi importanti da raggiungere, con una squadra capace di lottare, sempre. Il gruppo Suning vuole riportare l’Inter dove merita, in vetta. Vuole un’Inter vincente e competitiva. Per farlo è fondamentale il vostro supporto: San Siro pieno, che vibra, che incita, è ciò che rende questo stadio il più bello ed emozionante di tutti, unico al mondo, che dà una carica senza pari ai nostri ragazzi. San Siro e il suo cuore nerazzurro sono i simboli di Milano ,l’orgoglio di un popolo che sa amare e che si sente un’unica cosa con i nostri colori. Quella che ci aspetta sarà proprio la stagione del nostro orgoglio, la stagione in cui non si può mancare. La stagione dei 110 anni, sempre e solo in Serie A. L’Inter è parte di te, ci vediamo a San Siro. Forza Inter!”.

Volendo stilare la pagella al volantino i nostri voti sarebbero questi:
– tempismo – Voto 4,5
non proprio eccezionale (eufemismo) l’idea di continuare a chiedere fiducia ed entusiasmo nel momento in cui la squadra offre le prestazioni di questi ultimi 40 giorni;
– richieste di supporto ai tifosi – senza voto
la scenografia di San Siro di ieri sera è la risposta migliore; oltretutto il Meazza nerazzurro è lo stadio con il tasso di presenze di tifosi più alto d’Italia e anche per questo ogni ulteriore richiesta di attaccamento alla squadra sembra quasi una presa in giro;
– promesse – voto 10 e lode
ma a queste il popolo nerazzurro c’è abituato da tempo, troppo tempo!
– Contenuto – voto 6 meno meno
vincente e competitiva, dice il testo come se i due termini fossero sinonimi. Vincente è una cosa, competitiva è un’altra. Una squadra “vincente” non lo può promettere nessuno, tantomeno a maggio dell’anno prima e racchiude in sè una solidità dell’organizzazione societaria, dello staff dirigenziale e tecnico che, ci perdoni Mr.Zhang, ad oggi non riusciamo proprio a percepire. Una squadra competitiva è altra cosa, riduttiva e alternativa, il cui presupposto è la consapevolezza di non poter aspirare al vertice.

Visti i risultati degli ultimi anni, trascorsi mangiando il panettone natalizio già lontani da ogni prospettiva di vertice o di piazzamento per la Champions, diciamo che essere davvero competitivi fino alla fine sarebbe già un passo avanti.

Ma i tifosi non sognano di competere, sognano di vincere. Qualcuno ha detto che un uomo diventa vecchio quando i suoi rimpianti prendono il posto dei suoi sogni. Di rimpianti il mondo nerazzurro ne ha tanti, ma i sogni sono ancora di più. E tarpare, o peggio, dileggiare questi sogni con promesse mirabolanti non mantenute sarebbe un vero e proprio delitto di cui qualcuno poi dovrebbe rispondere.