Conte e l’Inter che verrà: chi sale e chi scende
Conte e l’Inter del futuro: chi sale e chi scende
Conte e l’Inter che verrà: ecco chi si adatterebbe bene al suo gioco e chi invece andrebbe sostituto.
Prima di fare una vera e propria lista con nomi e cognomi occorre però sicuramente fare chiarezza sui concetti di gioco del tecnico salentino.
Si parla di un ex centrocampista dotato di grande senso della posizione e capace sia di impostare che di inserirsi per andare a rete.
Da sempre quindi, nel pieno della manovra e al centro tra la linea difensiva e quella di attacco.
Già allora, lo avevano identificato come l’allenatore in campo, capace di trasmettere le corrette geometrie anche per via del suo carattere molto forte.
Appesi gli scarpini al chiodo, reduce da esperienze di altissimo livello, si è presto dedicato alla carriera da allenatore.
Tornando alla Juventus, si è imposto nel campionato con un modulo di gioco ben preciso: il 3-5-2.
Qui, a far da padroni sarebbero proprio i centrocampisti che con i loro inserimenti e ripiegamenti, risulterebbero essere l’ago della bilancia nelle due fasi.
Bisogna considerare poi che i terzini, dovrebbero avere due polmoni bionici, per fare su e giù per 90 minuti, e che gli attaccanti non dovrebbero dare punti di riferimento.
Un modo di giocare molto dispendioso dal punto di vista fisico, ma semplice e soprattutto efficace. Basti pensare che più o meno, con questi concetti di base, sono arrivati tre scudetti di fila.
Anche da ct azzurro, ha disposto i suoi in campo con lo stesso metodo, riuscendo ad ottenere grandi risultati. Vedasi la vittoria con la Spagna, in cui proprio gli azzurri erano nettamente sfavoriti dai pronostici.
Oggi al Chelsea, dopo aver rischiato l’esonero nelle prime partite, è passato ad una variante, costruendo un 3-4-3 molto equilibrato.
L’Inter e i suoi interpreti
L’Inter di oggi, come affrontato più volte, risulterebbe un un cantiere a cielo aperto, senza una linea ben precisa, che ne tracci le caratteristiche.
In un ipotetico modulo Contiano, ecco chi si potrebbe salvare per adattarsi al nuovo modo di giocare.
Di sicuro un portiere di alto livello come Handanovic dovrebbe certamente far parte di questo 11 ideale. Forte tra i pali e capace di trasmettere sicurezza all’intero reparto difensivo.
Nella difesa a tre, servirebbe qualcuno in grado di saper impostare e purtroppo, allo stato attuale, Miranda sarebbe l’unico a poter dare un minimo di garanzie.
Ai lati servirebbe qualcuno dalla potenza esplosiva, in grado anche di saper spingere, in caso gli spazi fossero troppo ristretti e il movimento dei terzini non dovesse bastare ad allargarli.
Purtroppo al momento, nessuno degli attuali in rosa saprebbe garantire adeguate risposte. Attenzione ad Andreolli però che potrebbe provare a riscattarsi, dopo il brutto infortunio subito a Siviglia.
A centro campo solo Gagliardini, non potrebbe bastare. Necessiterebbe di qualcuno capace di proteggerlo dal pressing avversario, e di creare soluzioni di passaggio.
Al suo fianco Nainggolan sarebbe perfetto. Brozovic e Banega, difficilmente sarebbero adattabili, soprattutto per la fase difensiva.
Sulle fasce, ci vorrebbe qualcuno capace di creare superiorità numerica in fase offensiva. Candreva, continuerebbe a essere perfetto, ma sarebbe impossibile pensare di non avere un cambio per farlo rifiatare.
Conti dell’Atalanta, potrebbe essere l’innesto perfetto e nemmeno troppo costoso, visti i buoni rapporti che intercorrono tra Zhang e Percassi.
L’attacco il reparto più competitivo
In ultimo, l’attacco. Icardi inamovibile con Perisic a sinistra, mentre ne servirebbe almeno un altro capace di rientrare da destra verso sinistra.
Gabigol potrebbe essere utile in questo modulo, ma bisognerebbe vedere prima quali potrebbero essere i piani futuri della società per lui.
Questo breve resoconto, potrebbe essere una piccola guida per cercare di capire l’espressione calcistica di Antonio Conte; ovviamente non è possibile semplificare il suo calcio in parole, per via anche del fatto che entrerebbero in gioco elementi personali e trasmissibili solo ed esclusivamente dal diretto interessato.
Ci si è limitati quindi ad adattare un pensiero in maniera generica, alla rosa attuale nerazzurra che, a prescindere da chi sarà guidata, sarà certamente ridisegnata.