Pesanti dichiarazioni di Gianfelice Facchetti all’indirizzo della squadra dopo l’ennesima sconfitta: “Sono dei morti”
Facchetti. L’Inter non vince da 7 partite. Per la precisione l’ultima è stata contro l’Atalanta per 7-1. Da allora 2 pareggi e 5 sconfitte, le ultime tre consecutive. Ormai le speranze di qualificazione all’Europa League si sono ridotte al lumicino.
Nessuno, dalla dirigenza ai giocatori e ai tifosi è contento della piega che ha preso la stagione dell’Inter. Ormai la situazione sembra irrimediabile. Tra i tifosi storici, parla Gianfelice Facchetti, il figlio del mito Giacinto, che non è stato tenero con la squadra
Queste le parole rilasciate a Radio Deejay: “L’etica del lavoro deve essere rispettata. Sono dei professionisti che vengono strapagati per correre in campo, anche se non si lotta per lo Scudetto. In questo periodo preferisco andare in montagna invece che allo stadio per guardare un gruppo di morti in piedi”.
Facchetti Jr si esprime senza mezzi termini. Per perdere la pazienza uno come lui vuol davvero dire che la misura è colma. C’è necessità di una presa di coscienza collettiva. Forse pochi giocatori si rendono conto di cosa vuol dire indossare quella casacca. Forse pochissimi conoscono la gloria del FC Internazionale Milano 1908.
Poi l’attore continua: “Credo che le parole spettino a chi comanda. Ci vuole rispetto per i tifosi e per questa maglia storica. Manca qualcuno che spieghi cosa significhi il senso di appartenenza come, ad esempio, Lele Oriali. Anche se questo non penso possa giustificare il crollo delle ultime settimane”.
La speranza è l’Ultima a morire, per cui si spera che le parole di un grande tifoso, nelle cui vene scorre il nobile sangue nerazzurro, possano essere da sprone per ritornare a vincere. Vedremo come i ragazzi reagiranno contro il Sassuolo, ma una sterzata ci vuole. La storia lo chiede, l’orgoglio lo reclama.