Esonero Pioli: dalla rinascita alla sostituzione fatale
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1 Esonero Pioli: dalla rinascita alla sostituzione fatale1.1 Da Torino a Genova1.2 Problematiche attuali e future1.3 Chi comanda in casa nerazzurra?Esonero Pioli: dalla rinascita alla sostituzione fatale
Stefano Pioli, l’uomo che aveva guidato alla rinascita l’Inter, è stato da poco esonerato dalla dirigenza nerazzurra.
Giunto in sostituzione di Frank De Boer, aveva ridato mordente ad una squadra che fino ad allora non sembrava sapesse combattere; Si parlava di media scudetto, subito dopo il suo insediamento. Poi il tracollo improvviso e inspiegabile, come se fosse stata staccata la spina.
Da Torino a Genova
Da Torino in poi è cambiato tutto. Quel pareggio allo stadio Grande Torino, ha azzerato definitivamente tutto e tutti. Squadra disunita, nessuna logica di gioco e sopratutto uno smarrimento totale a livello di personalità e intraprendenza.
Prima non è che se ne vedesse troppa, però sicuramente con l’arrivo del tecnico emiliano, tutti sembravano avere un senso, al servizio della squadra. Sfumata la Champions, l’obbiettivo diventa l’Europa League.
Anche qui però, la lotta diventa accesa per via di tremende sconfitte come con il Crotone, il pareggio all’ultimo secondo del Milan nel derby, la brutta figura con il Napoli e in ultimo, la sconfitta a Marassi.
Ausilio, proprio nel pre partita di Genova, aveva parlato di fiducia totale nella guida tecnica, ribadendo che si sarebbe aspettato una carica dei media, se i risultati fossero stati negativi.
Nemmeno due giorni dopo, un po’ come successe a De Boer, Pioli si ritrova ad essere esonerato, sopratutto dopo aver detto che non avrebbe mollato nel momento di maggiore difficoltà.
Probabilmente la sconfitta con i rossoblu, avrebbe portato degli strascichi nello spogliatoio, che agli occhi della dirigenza, lo avrebbero delegittimato troppo. Forse la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata la sostituzione di Icardi a gara in corso, per l’ormai poco performante Palacio.
Adesso a tre giornate dalla fine del campionato, la guida della prima squadra sarà affidata a Vecchi, che dovrà abbandonare la sua Primavera, per la fase delle Final Eight.
Un caos del genere ad Appiano Gentile non lo si viveva da anni. Anzi, forse una gestione così negativa, non la si era mai vista prima d’ora. Dall’allontanamento di Mancini, alla nomina di De Boer, fino a Pioli.
Problematiche attuali e future
Se si pensa al fatto che le giovanili siano rimaste orfane del loro allenatore nel momento di maggiore bisogno, si comincia a credere che effettivamente ci sia qualcosa che non quadri a livello decisionale.
Si aggiunga poi che a livello mediatico, tutte queste situazioni siano state gestite in maniera pessima. Ogni qualvolta il Ds o il vicepresidente ha espresso sostegno a favore del tecnico, poi alla fine è stato esonerato.
Un altro esempio ne è stato il caso Icardi in estate. Ausilio aveva detto che non avrebbe minimamente ritoccato il contratto del capitano, perchè lo si era fatto già da poco tempo. Morale dell favola? Contratto ritoccato.
Sembra quindi che in una società come l’Inter, senza voler sottolineare le responsabilità del dirigente o dell’allenatore, in realtà conti di più la voce del giocatore. Un paradosso incredibile se si pensa che il professionista di campo, venga scelto da uomini di scrivania.
Chi comanda in casa nerazzurra?
Sta di fatto che ad oggi, questi giocatori, si sono mangiati almeno due allenatori: De Boer e Pioli. Si consideri poi le frasi ribattute in conferenza stampa dall’ultimo arrivato Gagliardini, in totale disaccordo con Ausilio. Questo si era espresso al termine di Crotone Inter, adducendo mancanza di personalità nei giocatori, dimostratasi con il risultato finale.
L’ex orobico, aveva sottolineato di non essere d’accordo con quanto detto, dicendo di vivere in uno spogliatoio dipinto esattamente al contrario rispetto a quello indiicato dal Ds.
Come si fa quindi ad avere delle rosee aspettative se pubblicamente in casa nerazzurra, avvengano fatti del genere? Vicende di questo tipo alla Juventus, non sarebbero mai accadute oppure avrebbero avuto dei seguiti disciplinari di rilevanza mediatica.
Non si vuole fare un attacco specifico a qualcuno, anche se potrebbe sembrarlo, ma si vorrebbe invece sottolineare come in realtà, ancora oggi, all’Inter non ci sarebbe una linea definita di comando, che consentirebbe alla “macchina” di poter girare in automatico e senza continui intoppi.
Non si può sicuramente essere ottimisti in un momento del genere, alla luce di quanto visto fino ad ora e degli attori che sono stati riconfermati: siano esse di campo che di ufficio.