Via Pioli, e siamo a cinque
E’ di pochi minuti fa il comunicato ufficiale con cui la società annuncia di aver sollevato dall’incarico Pioli per affidare la squadra per gli ultimi turni di campionato a Stefano Vecchi.
Dunque contiamo insieme, Mancini, De Boer, Vecchi, Pioli, Vecchi; cinque allenatori per ora, in un campionato ancora da finire (Vecchi non ce ne voglia).
Di sicuro l’Inter non avrà fatto una bella figura in campo sportivo ma merita un plauso dal Governo per la decisa lotta contro la disoccupazione che è riuscita ad attuare.
Le prime notizie delle agenzie riportano che la società abbia comunque messo in preallarme anche Serse Cosmi e Ilario Castagner se le cose dovessero andar male domenica prossima a Sassuolo.
Proprio come Alitalia
Non si conoscono ancora le ragioni che veramente stanno dietro il licenziamento del tecnico parmense, che, giusto per restare all’attualità del paese, sembra proprio l’omologo sportivo dei vertici di Alitalia, licenziati mentre l’areo affonda e sostituiti da un gruppo di commissari traghettatori.
Rispetto alla compagnia di bandiera, in casa nerazzurra mancano due particolari.
Innanzitutto il referendum tra i tifosi; peccato che Ausilio non lo abbia convocato; sarebbe stata una spassosa novità per il sonnacchioso calcio italico.
Ma soprattutto manca ad ora il prestito ponte, ma su questo sussistono pesanti dubbi che Gentiloni e Padoan convochino nei prossimi giorni un Consiglio dei Ministri urgente per stanziare a favore della società milanese la somma necessaria a pagare stipendi degli allenatori licenziati e dei rispettivi staff.
L’Europa direbbe no
L’importo complessivo infatti rischierebbe di compromettere il delicato equilibrio raggiunto dal rapporto deficit-pil con la manovrina da 3,2 miliardi attualmente in approvazione in Parlamento e l’Europa potrebbe richiedere nuovi interventi correttivi.
Oltretutto Padoan è notoriamente tifoso romanista per cui “non gliene po fregà de meno”…