Lo scontro col dirigente bianconero
Luis Figo, in una lunga intervista rilasciata a Four Four Two, ricorda le sue esperienze con il calcio italiano.
Ripartendo dall’incredibile vicenda dei due contratti firmati con società italiane due diverse alla scadenza del legane con lo Sporting alla metà degli anni 90.
Il Presidente del club lusitano aveva già firmato con la Juve, mentre lui, che non ne voleva sapere del club bianconero, aveva chiuso la trattiva con il Parma.
Ed era proprio questo l’unico contratto veramente valido, ricorda l’indimenticato esterno nerazzurro.
Moggi riuscì a bloccare l’arrivo di Figo in Emilia e, con il potere che gli era proprio in quegli anni, gli fece vietare di giocare in Italia nei due anni successivi.
Mai divieto fu più fortunato, visto che Figo ebbe l’occasione di accasarsi a Barcellona per vivere lì una lunga storia di successi.
Gli anni di calciopoli
Poi passa a ricordare di Calciopoli: “Quando la decisione finale è stata resa pubblica, la maggior parte di noi non era a Milano e, naturalmente, non abbiamo celebrato nello stesso modo. Ma sappiamo tutti che la decisione della Corte era di riparare l’ingiustizia che esisteva da anni. E’ stato un premio equo per tutti i giocatori che si erano impegnati così tanto per l’Inter e che non avevano vinto a causa di alcuni motivi oscuri”.
Il gatto nero della Pinetina
L’intervista si conclude con il ricordo di una strana vicenda che coinvolse il giocatore nel 2008, quando un giornale sparò in prima pagina che Figo avrebbe investito un gatto nero alla Pinetina, causando così le disgrazie dell’Inter.
La vicenda, che doveva essere una tempesta in un bicchier d’acqua, sfociò addirittura in tribunale….dove fu accertato che il gatto era stato in effetti colpito dall’auto di un compagno di squadra di Figo.