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Inter Sassuolo: la confusione del campo che rispecchia quella dei piani alti

Inter Sassuolo: la confusione del campo che rispecchia quella dei piani alti

Inter Sassuolo: ancora una sconfitta, maturata in campo, contro una squadra meglio organizzata.

Il Sassuolo adotta lo stesso sistema di gioco da circa tre anni. Quattro difensori, tre centrocampisti, e tre punte.

Un team costruito lentamente con cognizione, competenza e progettualità. Ognuno al suo posto con compiti precisi.

Decisamente ciò che attualmente mancherebbe all’Inter dove tutto sembra girare autonomamente senza una logica ben definita.

La squadra

Dal Mancini bis, non c’è stata più alcuna  definizione nella costruzione. Sicuramente i profili in squadra sarebbero di alto livello, ma forse non ben distribuiti nei singoli ruoli.

Ciò è dovuto al fatto che ogni volta, con esoneri a campionati in corso, ogni allenatore avrebbe dovuto adattare il materiale presente, senza poter programmare la stagione successiva.

Ognuno di loro infatti, avrebbe avuto fino ad oggi l’alibi di guidare uomini non scelti.

Questa confusione non può essere considerata colpa dei calciatori o degli staff di campo; ma dovrebbe essere addebitata agli addetti alle decisioni.

Da anni non esiste un quadro dirigenziale chiaro. Non si capisce bene chi abbia più peso rispetto ad un altro.

Da Thoir in poi, ci sarebbe stato un decadimento sempre più evidente a cui ancora oggi non sarebbe stato posto rimedio.

La gestione mediatica

Uno dei principali punti di forza di una società è rappresentata dalla capacità di gestire la squadra in relazione alla stampa.

Quest’anno forse, sarebbe stato il peggiore dei passati da questo punto di vista. Vedasi ad esempio il prepartita di Genova in cui era stata rinnovata la fiducia a Pioli.

Risultato finale? Pioli esonerato, senza sapere da chi e soprattutto in netta contrapposizione a quanto dichiarato.

Un fallimento evidente sotto il profilo comunicativo.

Si consideri poi la nomina di Sabatini, con le mille storie uscite su possibili dimissioni, su poteri ridimensionati e incompatibilità varie.

Tutto un marasma culminato con la sconfitta odierna. Obbiettivi sfumati, tifoseria furiosa e prossima stagione già in salita.

Difficile poter attrarre top player in condizioni del genere. Da qui in poi infatti, la dirigenza dovrà esser capace di ricostruire.

Cessioni e acquisti dovranno avere nomi e cognomi dei responsabili diretti. Da troppi anni pagherebbero tecnici e giocatori.

Il prossimo dovrà esser necessariamente l’anno del cambio. L’anno delle responsabilità e del coraggio di prendere decisioni.

Sia per proseguire, che per ammettere di non essere da Inter. Zhang, si spera possa prendere seri provvedimenti, per riportare i nerazzurri ai fasti di un tempo.