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La guerra di Piero

La ventennale storia professionale tra l’internazionale e Piero Ausilio, pare del tutto evidente, sia ai titoli di coda e potrebbe essere sintetizzata dalle parole del capolavoro di Fabrizio de Andrè la guerra di Piero quando canto’ ” sparagli Piero sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora”.

Le dichiarazioni di ieri del Ds nerazzurro non possono essere viste solo come una sparata inopportuna ed infelice.

Ausilio uomo di Moratti da sempre, ha accettato ob torto collo il passaggio di proprietà Moratti Thohir, continuando ad operare come nulla fosse successo ,e facendo una sua guerra personale ad accordi con consulenti di mercato ,Kia in primis , che hanno di fatto ostacolato i piani di Thohir prima e Suning poi.

Ha rilasciato dichiarazioni ai media mai concordate con la proprietà, non allineandosi di fatto allo stile comunicativo Suning, che è quello del basso profilo, in una parola poche parole molti fatti.

L’arrivo di Sabatini ha fatto saltare il coperchio , e Piero ha mal accettato un ruolo che sarebbe stato di totale subalternanza al manager romano.

Da giorni nostre fonti autorevoli definivano la posizione del Ds interista assai debole e precaria agli occhi di Zhang.

Dichiarazioni come quelle di ieri dove si definisce Thohir “il signore indonesiano” e dove si lascia intendere che chissà quali trame si nascondano dietro all’acquisto di Gabriel Barbosa sono intollerabili per Suning , ma lo sarebbero per qualsiasi società dell’importanza dell’Inter ed hanno fatto precipitare la situazione.

Per questo ora si intona il “de profundis” e si attende un comunicato della società che chiuda questo “matrimonio”, che sfocera’ in un divorzio ,che tutto può essere definito tranne che imprevedibile.

@natostanco